N 196 novembre dicembre 1979

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UJ ANNO X X II - Nov.-Dic. 1979 - N. 196

Sped. Abb. Postale - gruppo II

M EN S ILE S O C IO -EC O N O M IC O -C U LTU R A LE

Nel contesto della «Vertenza Sicilia»

NELL’INTERNO: — Realtà cooperativistica: è nata la « Poliagricola 285 », società coo­ perativistica a r.l. Atto istitu tivo, finalità, soci.

la Valle del Belice chiede ancora una volta ricostruzione e sviluppo Letteratura e lotte politiche In questa stessa pagina, accanto a un ti­ tolo che riguarda un ennesimo sciopero nel quale la nostra Valle viene coinvolta diret­ tamente, parliamo di un anniversario let­ terario: i cento anni de « La Nana ». In tempi e in un contesto geografico co­ me i nostri, pregni di incertezze reali, po­ trebbe apparire — come usa dire oggi — alienante concedersi il lusso di commemo­ rare uno scrittore e celebrare 3 centenario della prima edizione di un suo romanzo. Le due cose — a mio modo di vedere — stanno tanto bene insieme al punto che, for­ se, oggi avremmo qualcosa in meno nella nostra coscienza dì uomini che lottano per trasformare la società se Emmanuele Navar­ ro della Miraglia non fosse esistito o aves­ te scritto qualche pagina di meno. A parte le lotte politiche nelle quali i Navarro, Emmanuele compreso, furono coin­ volti, prima, nei moti rivoluzionari e, poi, nei movimenti liberali miranti a definire i processi di formazione della coscienza sici­ liana, la letteratura navarriana — comunque la si voglia vedere — rappresenta un mo­ mento fondamentale della presa di coscienza dei problemi dell’uomo e, in specie, dell’es*crc e del divenire dell’anima sambucese. Sarebbe lungo qu i fare una più approfon­ dita riflessione sul rapporto letteratura-polit,.ca>letteratura-rivoluzione, cultura-riscatto soE ’, comunque, certo che tali rapporti furono sempre v iv i nella nostra comunità se * ùrbici del sarto, l’ascia del falegname, la **ppa del contadino e il regolo del muratore furono a portata di mano accanto ai romanzi di Hugo, London, Poe, Natoli, e ai testi di Proudhon, Sorci e Hengels. Per cui dovreb**sere ragione d i preoccupazione il venir n,cn_° "d ie nuove generazioni del legame di *IUC' rapporti. Non si può vivere

e, tanto meno, combat-

7 * k lotte per il cambiamento della sociescnza **n retroterra che ne motiva le esie le istanze imperiose. Lasciare che retroterra vada perduto con la scompar­ i t e g l i ultimi artigiani è delitto sociale e Mitico.

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Pertanto fa bene l’Amministrazione comuda quanto si apprende — a comJ*®orare Navarro e a ricordare la data in ' i suo primo e più significativo romanzo

‘u d,»° olle stampe.

Alfonso Di Giovanna

Il serrino alle pagg. 8 e 9. Il giornale nelle scuole: se ne parla sempre, ma a che punto è l’iniziativa? Nicola Lombardo ne parla a p. 3. I cento anni de « La Nana », il più importante romanzo di Em­ manuele Navarro della Miraglia.

Industria, agricoltura, disoccupazione, inquinamento: ogni provincia rivendica soluzioni rapide per i suoi problemi - Nella Valle del Belice: ricostruzione e siluppo economico. Venerdì, 14 dicembre, la Sicilia si è fer­ mata per uno sciopero generale che ha coin­ volto tutte le categorie sociali della vita pro­ duttiva dell’isola. Cortei, manifestazioni, comizi si sono sus­ seguiti nei capoluoghi di tutta l’isola, per gettare ancora una volta sul tappeto la «ver­ tenza Sicilia». Edili e braccianti si sono aste­ nuti dal lavoro per 8 ore, gli operai per 4, i lavoratori dei trasporti per 2 ore. A Caltanissetta, un corteo di oltre due­ mila lavoratori è sfilato per le vie, per con­ centrarsi in piazza Garibaldi. Gaetano Curcuruto, della CGIL, ha parlato a nome del­ la Federazione regionale unitaria. Fra le ri­ chieste specifiche del Nisseno, la creazione dell’area integrata nel petrolchimico gelese. Nell’Agrigentino, almeno quattromila per­ sone si sono concentrate a « Torre di Gaffe » dove vari oratori hanno sottolineato la gra­ vità della crisi alTHalos di Licata. A Ragusa più di millecinquecento lavora­ tori sono sfilati in un corteo, culminato in piazza San Giovanni con un comizio. Ad Enna un lungo corteo si è concluso a piazza Municipio, dove Gaetano Bartoli, della CISL, ha ribadito .il bisogno di una adeguata programmazione per uno sviluppo equilibrato. Anche a Trapani e Catania cortei nume­ rosi. Particolare significato ha assunto lo scio­ pero nella Valle del Belice. Una « marcia per la casa e per il lavoro » si è snodata da Calatafimi, Vita, Salemi, Poggioreale, Salaparuta, Gibellina, Partanna, Castelvetrano, Cam­ pobello di Mazara e si è conclusa a Santa

Ninfa.

Che cosa denunciano ancora, a distanza di 11 anni i sinistrati della valle del Belice? La ricostruzione si è inceppata, e non è la prima volta; la programmazione è rima­ sta soltanto sulla carta; si sono avute solo promesse che, poi, puntualmente, non sono state mantenute. E cosi i mali si sono in­ gigantiti. I giovani sono sbandati, difficil­ mente riescono a trovare una occupazione. G sono centinaia di laureati, migliaia di di­ plomati che rincorrono un impiego qualsia­ si, per togliersi di dosso una etichetta che non vogliono avere: quella di essere degli sfaccendati. Chiedono, invece, due cose essenziali per la sopravvivenza dei circa quaranta comuni della Valle: la ricostruzione delle case e Io sviluppo economico. « C’è l’esigenza di una nuova legge — ha detto Francesco La Porta, segretario della CGIL di Trapani motivando le ragioni del­ lo sciopero — per chiudere i problemi della ricostruzione, il finanziamento delle opere pubbliche necessarie per consentite un vi­ vere civile alle popolazioni della Valle, come per altro promessa dallo stesso presidente

del consiglio, Cossiga. E c’è anche, ed è in­ differibile, la necessità di approntare ini­ ziative alternative rispetto a quelle delibera­ te dal Cipe, investimenti rivolti a sviluppare, i livelli occupazionali con iniziative econoincarnente valide. C’è il pericolo che il go­ verno tenti di contrabbandare due inizia­ tive già in cantiere come risposte definitive alle esigenze delle popolazioni terremotate, esigenze più volte esposte dai sindad alle organizzazioni isndacali. Questa giornata di lotta si propone, pertanto, di interessare il governo, per avere risposte urgenti su que­ ste questione aperte».

Un ricordo commemorativo di T. Riggio alle pagg. 5 e 6. Nessun sambucese alla IV As­ semblea europea degli emigrati di Colonia tenutasi il 4 novembre. Servizio a pag. 2. La cantina sociale scoppia di vi­ talità. Geografia storica delle vendemmie. Servizio di N. Lombardo e Gori Spancino a pag. 7.

Enzo D I Prim a

«La Nana» compie cento anni Sam buca, novem bre D ue ann iversari, que st'an no: quello del­ la nascita del rom anzo L A N A N A e quel­ lo della m orte del suo autore, E. N avar­ ro della M irag lia. L A N A N A v id e Infatti la luce a M ilano esattam ente un seco lo fa m entre il suo autore si spense a Sam busa. nella sua casa natale, Il 13 novem bre 1919. A b biam o sperato fino ad ora di poter celebrare i due anniversari nella sede più idonea e cioè nel C e n tro Stu di A g ri­ gentini che, fondato a Sam buca nello sco r­ so giugno, avrebbe dovuto già da tem po iniziare la sua attività. Poiché circo stanze Im previste e im p re ­ vedibili non consentono ancora che il C e n ­

tro funzioni, rendiam o o m ag gio alla m e ­ m oria del nostro S critto re pubb lica ndo un se rvizio su L A N A N A p re parato dal n o ­ stro Redattore letterario dott. To m m a s o R iggio alle pagine 5 e 6. C o n l'occasione facciam o n o stro il con­ tenuto della lettera aperta indirizza te dal dott. Riggio al Sindaco dim ission a rio e pubblicata sul n. 193 di que sto giornale e rivolgiam o al nuovo Sinda co prof. S a l­ vatore M ontalbano (ch e sappiam o m olto sensibile ai rich ia m i della Le tte ra tu ra ) la stessa dom anda che è stata rivo lta al p ri­ m o : IN T E S T IA M O IL C O R S O A E. N A V A R ­ R O D E L L A M IR A G L IA ? C IV IS

«INCHIOSTRO E TRAZZERE» di Alfonso Di Giovanna è disponibile in Biblioteca. I nostri ab­ bonati possono ritirarlo quando vogliono, rinnovando l'abbo­ namento 1980 e mettendosi in regola con l'amministrazione — se ancora non lo fossero — per le annate precedenti. L'ABBONAM ENTO 1980, CON D IR ITTO AL VOLUM E, E' L. 7.000 Rinnovate presto il vostro abbonamento.


Novembre-Dicembre 1970

LA VOCE DI SAMBUCA Pag. 2

Dal palazzo dell’Arpa L'Ufficio Stampa dai Comune, cura* to da Mommo Ferrara, Nino Ferraro e Giovanni Ricca, comunica le seguen­ ti notizie relative ai più importanti provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale e dalla Giunta Municipale. Speriamo di fame, per una più precisa e tempestiva informazione del nostri lettori, una rubrica fissa (n.dj\).

Attività del Consiglio Comunale Il Consiglio Comunale ha approvato: • la relazione del Sindaco in merito alla progettazione di lavori per il completa­ mento del plesso scolastico pollfunzionale, ritenendo di Incaricare l'architetto Vin­ cenzo Anello, già progettista del detto ples­ so. L'importo previsto è di 200.000.000; • la demaniallzzazlone della strada del fondo Barbera, tratto strada Provinciale Adragna-strada Castellana. A lavori ese­ guiti sarà possibile al cittadini un ripo­ sante godimento del panorama, confor­ tato da una facile percorrenza della strada; • la garanzia del Comune in ordine al­ l'esercizio e alla manutenzione di strade interpoderall, come previsto dalla L. R. 104-78 n. 34. Tale approvazione riguarda­ no le sotto elencate strade, realizzate dall' associazione interpoderale «Sicilia» presie­ duta dal Geometra Giovanni Maniscalco: 1) dalla S S . 188 sino alla rotabile di Bisacquino attraverso la contrade Gra­ nata e S. Giacomo; 2) Strada Pandolfina attraverso la con­ trada Pandolfina; 3) Strada Fala Nuova • Adragna, sino alla comunale Nivalorl; 4) Strada Sambuca - S. Margherita, at­ traverso la contrada Balatelle; 5) Strada Contessa sino a case Armato. • la reolproca sostituzione del Sen. Mon­ talbano. da presidente a membro, col Sin­ daco Salvatore Montalbano, presidente di

llita dei partiti DEMOCRAZIA CRISTIANA Congresso sezionale SI è svolto all'insegna di una serrata dialettica e di un dibattito ad elevato con­ tenuto ideologico 11 congresso della loca­ le sezione democristiana che ha visto pre­ valere le correnti di sinistra (da tempo la base democristiana ò attestata a Sambu­ ca su tali posizioni). Questi I risultati: Forze Nuove con Zaccagnini (Bonfigllo-Pumllla): voti n. 100; Forze Nuove (Sineslo-Mannlno): voti n. 47; Amici di Gullottl (G iglio): voti n. 15; M.I.P. (Ruffinl): voti n. 5; Nuove Cronache: voti n. 5.

PARTITO COMUNISTA Assemblee e tesseramento • Assemblea di tutti i pensionati nel sa­ lone sezionale per dibattere le proposte del P.C.Ì.: riforma sistema pensionistico, adeguamento delle pensioni sociali e quel­ le dei lavoratori autonomi. (7-11-79). • Manifestazione al Cinema Ellos sul tema « Il ruolo de Icomunlstl al Com une: bilancio e prospettive ». Sono intervenuti: Nino Ferrara, il Sin­ daco Prof. Salvatore Montalbano. Il Sen. Giuseppe Montalbano e Gianni Parisi Se­ gretario Regionale dei P.C.i. (19-11-79). • Assemblea nel Salone della Sezione sulle proposte del Partito per adeguare i contributi al costi reali della ricostruzione, riscatto delle case popolari. (23-11-79). • i comunisti che hanno rinnovato la tes­ sera per il 1980 sono alla data del 30-11-79 circa il 7 0 % , pari a n. 550 Iscritti. Molti sono coloro che hanno rinnovato la tessera, dopo anni.

Abbonatevi a La a Voce d i Sam buca»

diritto della Commissione l’art. 5 della L R . 178.

prevista

dal-

• La commissione per l'erogazione dei contributi al terremotati, L R . 178. art. 5, ha approvato alcune delibero di variante. I nuovi progetti saranno esaminati nella prossima seduta.

• Il Consiglio Comunale si riunirà entro la fine dell'anno per approvare progetti di primaria Importanza per lo sviluppo soclale-economlco-culturale di Sambuca. So­ no da approvare: 1) La costruzione di una cabina elettri­ ca per il pompaggio dell'acqua di S. Gio­ vanni, per l'importo di L. 23.000.000. 2) La spesa di 70.000.000 per iniziare I' arredamento della platea, del palchi, dei servizi, degli impianti scenici ed altro del Teatro Comunale; 3) Il progetto per gli impianti sportivi per la spesa di L. 150.000.000. 4) Acquisto di un terreno da adibire a discarica pubblica; 5) Il progetto per l'ambulatorio Com u­ nale.

Attività della Giunta Municipale • I giovani di Sambuca presto potranno disporre, per la pratica di attività sporti­ ve, di due palestre. La ditta Castronovo Giuseppe ha completato la prima; l'altra è in fase di allestimento ad opera della ditta Craparo.

Sam buca - p a ese AUTOLINEE GALLO: LAMENTELE Numerose lamentele sono pervenute al nostro giornale relative alla Ditta Gallo, che collega con un servizio di autobus il nostro centro a Palermo. Le lamentele si riferiscono alla sede-capolinea di Palermo e riguardano esplicitamente: 1) I locali. I locali della sede del capo­ linea sono angusti, in condizioni igieniche precarie e prive di qualsiasi confort per chi è In attesa di partire; 2) Il personale. L'Impiegato addetto all'ufflclo-blglietterla di Palermo tratta gli utenti con poca cortesia e con altrettanto poca pazienza. Giriamo queste segnalazioni alla Ditta Gallo certi che I responsabili della Ditta vorranno Intervenire per eliminare gli in­ convenienti segnalati.

IL MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI RISPONDE AL SEN. MONTALBANO AM'Interrogaziona. con risposta scritta, del Sen. Montalbano. del 10 luglio '79, al Ministri del Lavori Pubblici e dell'in­ dustria, per sapere In merito alle Inadem­ pienze dell'ENÈL In alcuni comuni terre­

motati della Valle del Bellce. I Ministri suddetti hanno risposto In data 7 Dicem! bre '79. Il m inistero del Lavori Pubblici precisa che ITENEL è sem pre Intervenuto con la m assim a prontezza e sollecitudi­ ne nell'esecuzione del progetti. Che stà provvedendo per alcuni Com uni, tra cui Sam buca, sia per gli impianti di pubbli, ca illuminazione, sia per gli Impianti dì distribuzione di energia agli utenti delle abitazioni con finanziamento dello Stato.

INAUGURATA UNA TORREFAZIONE Ha iniziato l'attività. In questi giorni, al n. 2 di Via Roma una nuova torrefa­ zione, gestita da Girolam o Abruzzo. Viene a colm are una lacuna, in un set­ tore specifico. Auguri e . , buon caffè.

NOZZE LUCIDO-BUSCEMI Il 31 luglio scorso, presso la Cappella Palatina del Palazzo del Normanni In Pa­ lermo, si sono uniti in m atrim onio Marlelia Busceml e M atteo Lucido. I novelli sposi, dopo avere ringraziato i convenuti nel locali do La Zagarella di Santa Flavia, sono partiti per un lungo viaggio di nozze. A l novelli sposi le nostre felicitazioni e I più cordiali auguri.

• Nell'ambito dell'ammodernamento delle Infrastrutture In agricoltura sono sorte delle associazioni interpoderall, al sen­ si della L.R. n. 34 del 104-78, che hanno chiesto all’amministrazione Comunale di assumersi l'onere della manutenzione. Le G .M . ha predisposto il progetto di manu­ tenzione delle strade Interpoderall (C el­ e rò , Batla. Serrane, Balatelle) dell'impor­ to di L. 14.000 000.

"Europa del lavoro" e carta dei diritti dell’emigrante

• Per rispondere alle esigenze di dare una buona refezione ai bambini e ragazzi delle scuole, materna ed elementare, la G .M . ha approvato l'assunzione straordi­ naria di personale inserviente, per la men­ sa scolastica, dalle liste Comunali di Collocamento.

Il Problemi dell'emigrazione oggi alla IV Assemblea Europea della ||FILEF svoltasi a Colonia.

9 Dato l'altp numero di giovani che pro­ seguono negli Studi Superiori, frequen­ tando i Licei e gli Istituti tecnici-commer­ ciali, la G .M . ha predisposto per un più adeguato trasporto degli studenti pen­ dolari. • Per dare migliori possibilità al cittadi­ ni di appropriarsi del verde cittadino e della salubre aria di campagna, la G .M . ha provveduto all'acquisto di panchine da collocarsi nella villa Comunale e in Adragna. • La G .M . ha deliberato l'erogazione di un contributo di L. 2.000.000 in favore del­ la Polisportiva. • La G .M . ha approntato un servizio pub­ blicò di autobus, che collegherà, dal nuò­ vo anno, II vecchio centro con la zona di trasferimento.

Colonia, novembre il 4 novembre scorso ho potuto parteci­ pare a Colonia alia IV Assemblea europea dell'EmigrazIone italiana promossa dalla FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emi­ grati e Famiglie). Ai lavori, svoltesi dalle ore 9 alle ore 14 di domenica, 4 novembre, nel salone del Borsensaal Industrie und Handelskammer, hanno partecipato folte delegazioni di la­ voratori provenienti dai paesi del Mitteleurapa e persino dalla Svezia e dell'Inghil­ terra. Presenti anche numerose delega­ zioni FILEF provenienti dalle varie regio­ ni italiane (Veneto, Marche. Basilicata. Puglie, Calabria, Sardegna e Sicilia), dove l'emigrazione ha sempre registrato movi­ menti di massa non indifferenti. Per la cronaca va detto anche che a rappresenta­ re la Sicilia erano il Presidente e il Diret­ tore dell’Usef, on. Santo Tortorici e A l­ fonso Di Giovanna, e II Presidente della

NECROLOGI EPIFANIA DI PRIMA IN ODDO Dopo una dolorosissima malattia, sop­ portata pazientemente e confortata dal­ l'assistenza amorevole dello sposo, Fran­ cesco Oddo, del figlio Nino, degli affet­ tuosi fratelli e congiunti, si è spenta se­ renamente. mercoledì, 5 dicembre, la si­ gnora Epifania Di Prima. Era nata a Sambuca meno di sessantan­ ni fa. Donna di eccezionali virtù, coltivò pro­ fondo Il culto della famiglia. Da giovanissima accudì da sola alla nu­ merosa famiglia, al genitori, e al fratelli che amò immensamente. Infatti, a causa dell'infermità della mamma, ed essendo lei l’unica donna In casa Di Prima, assun­ se e portò avanti I compiti della famiglia in maniera incomparabile e con totale ab­ negazione. La sua vita di sposa fu allieta dalla gioia di un figlio, Nino, che se non ebbe la for­ tuna di vederlo maturare negli anni go­ dendone I frutti, ebbe II conforto di sen­ tirlo diuturnamente accanto al suo letto di sofferenze provandone l'affetto e le amorevoli cure. Profondamente addolorati per la sua Im­ matura scomparsa, ci uniamo al dolore

delle famiglie Oddo e DI Prima e porgia­ mo sentite condoglianze allo sposo, Fran­ cesco Oddo, al figlio Nino, al fratelli Vin­ cenzo, Gino, Francesco e Nino e ai paren­ ti tutti. a. d. g.

MONTALBANO FRANCESCO All'età di 71 anni è deceduto II 3 dicem­ bre scorso il Slg. Francesco Montalbano. Porgiamo le nostre condoglianze al figli Salvino e Maria, ai fratelli, al nipote Saivatore, sindaco di Sambuca.

V Com m issione parlamentare all'Assem blea regionale siciliana. on.le Giacomo Cagnes. Gli interventi, numerosi, si sono svilup­ pati intorno ai temi fondamentali Illustrati, dppo l'apertura dei lavori da parte dell'on. Claudio Cianca, Presidente delia FILEF. dal segretario della Federazione, Gaetano Volpe. Significativo, per quanto riguarda la Si­ cilia. l'intervento del Presidente della VI Commissione parlamentare all'AR S, on. Giacomo Cagnes, che facendo II punto sulla situazione siciliana in tema di emi­ grazione. ha denunciato le inadempienze e I ritardi del governo della Regione che avrebbe dovuto già da tem po presentare in Com m issione il disegno di legge con­ cernente « provvedimenti in favore dei la­ voratori emigrati e delle loro famiglie >. come espressione di volontà politica a se­ guito della Prima Conferenza sull'emigrazipne. tenutasi a Palermo nel luglio scor­ so. Ebbene: solo qualche giorno fa — ha sottolinato Cagnes — e precisamente il 2 novembre, la Giunta Mattarella ha appro­ vato lo schema di disegno di legge che ora deve arrivare in Com m issione. Significativo anche, sem pre per quanto riguarda la Sicilia, l'assenza completa di sambucesl, che mi risulta lavorano in di­ screta quantità a Colonia, a questa As­ semblea alla quale hanno partecipato la­ voratori provenienti da tutte le parti di Europa. Il sambucese all'estero ha forse meno grinta politica di quanto non ne ab­ bia in patria. I lavori di questa IV Assemblea europea della FILEF si sono chiusi con un docu­ mento approvato all'unanimità in cui s'im­ pegnano il Parlamento europeo e gli Stati, I governi delle regioni e le consulte regio­ nali dell'emigrazione ad assumere proprie e specifiche responsabilità per un'Europa del Lavora; un'Europa, cioè, democratica, antifascista, pacifista, non colonialista; p&T una politica di rinnovamento che elimini gli squilibri, le cause strutturali dell'emi­ grazione e le ingiustizie sooiall; per un piano contro la disoccupazione e per il J8voro dei giovani; per l’unità delle classi la­ voratrici e la solidarietà tra le forze po­ polari.

PIETRO CALCAGNO Prematuramente è venuto a mancare al­ l'affetto del congiunti II slg. Pietro Cal­ cagno. Sposo e padre affettuoso fu Infaticabile lavoratore. Da queste colonne porgiamo condoglian­ ze all'effettuosa sposa, al figli Rosetta e Nicola, al fratelli e parenti tutti.

Buon Notale oi nostri lettori


Movembre-Picembre 1979

LA VOCE DI SAMBUCA

Pag. 3

Censimento dei beni etno-antropologici L eg g e n .

285 dell'1-6-1977. Legge Regionale n. 37 del 18-8-1978,

Occupazione giovanile, programma per il censimento dei beni cultu­

rali e ambientali: Art. 18, Censimento beni etno-antropologici. Brevi considerazioni:

I progetti elaborati dalla Regione Sici­ liana interessano i vari indirizzi dei beni cul­ turali. l’assistenza sociale, la conoscenza del territorio, ecc.~ Il censimento dei beni etno-antropologici si inserisce come iniziativa nei beni culturali. Questo progetto scaturisce dal mutamento, dal riguardo, dall’attenzione registrati nei po­ litici più aperti. Occorre chiedersi come si £ arrivati a questo rivolgimento? a)

La novità dell’interesse verso i beni etnoantropologici ha fondamento nell’elaborazio­ ne di nuovi concetti nell’ambito dell’antro­ pologia, nell’emergere di differenze culturali, prima strumentalizzate per il predominio ideologico - militare - politico - economico. Viviamo in una realtà in transizione che

richiede cambiamenti culturali come singo­ li e come società. Cambiamenti che devono recuperare la no­ stra identità, il nostro passato storico, che è in noi e nella generazione passata, ancora vivente. E’ recupero della nostra vita in modo nuovo e sconvolgente per conservare la me­ moria storica, perché la cultura non è sol­ tanto il comportamento dell’oggi.

Rivalutare la propria memoria storica si­ gnifica ritornare a riflettere sulla propria uma­ nità: quello che fino a pochi anni fa era presente ora è diventato passato. Dovere pertanto di osservare, studiare questo passato. I protagonisti, i soggetti so­ no in mezzo a noi: i nonni, i genitori, la nostra giovinezza. Siamo nelle condizioni di poter fissare tutta una cultura che ancora possiamo recuperare con una operazione da inventare nell’atto stesso in cui la si compie. £’ un’occasione per la Sicilia, per ogni pic­ colo o grande Comune, per scoprire modelli

culturali di tipo artigianale e agro-pastorale. E’ un lavoro di altissimo valore scientifico e morale. L’obiettivo da raggiungere è quel­ lo di far scoprire le articolazioni concrete in una serie di musei. In questo modo la popolazione può prendere coscienza, capire cosa hanno significato e può rilevare la rela­ zione del passato con l’oggi e 11 domani. In Sicilia, nel nostro Comune, si può fare dò attraverso una serie di rapporti. Centri e iniziative locali possono far abituare ed ap­ prezzale ai giovani l’oggi attraverso la sco­ perta reale del passato. E’ un lavoro die richiede raccoglitori, ma anche un centro di polarizzazione. b) Per realizzare questo progetto la Pre­ sidenza della Regione Siciliana ha autorizza­ to l’assunzione di giovani delle liste speciali ed ha approntato delle convenzioni, tra cui quella con l’istituto di Srienze Antropolo­ giche e Geografiche, Facoltà di Lettere c Fi­ losofia dcll’Università di Palermo. Il Diret­ tore Prof. Antonino Buttitta ha organizzato il seminario tecnico-metodologico per l’inqua­ dramento teorico della problematica inerente il censimento dei beni Etnoantropologici. Per i giovani della provincia di Agrigento il se­ minario si è svolto presso l’istituto Magi­ strale « Politi » di Agrigento, dal 9 al 13 luglio 1979. Io ho seguito i lavori, fornito di un atte-

Aiostta d i Q ia n .becch .incL 17 novembre al 10 dicembre si è tettuta alla Galleria d'arte La Persiana di Pa­ terno una mostra di oli, acquarelli e dise­ tti di Gianbecchina. All'inaugurazione della nostra ha partecipato un folto e qualificato pubblico tra cui sono stati notati i critici darle Franco Grasso, Albano Rossi e G. B. puzzo, lo storico prof. M. Ganci, il Giu­ dice Collisani, il prof. Gambino direttore del'•Accademia di Belle Arti, il Preside del Li­ ceo Artistico prof. Gerevini, lo scultore G. W fgti, Bianca Cordaro della RAI, il prov­ veditore agli Studi di Palermo Betta, e tani Da/

stato rilasciato dal Comune, dal quale risul­ tava il diritto a partecipare al seminario, co­ me richiesto da nota della Presidenza. Al ter­ mine è stato rilasciato un attestato di partedpazione a firma dd prof. Buttitta. A detto seminario sono intervenuti i professori Bo­ nomo, Pasqualino, lo stesso Buttitta, Elsa Cugino-Buttitta ed altri, dell’Università di Palermo. Hanno relazionato sugli aspetti teo­ rici-metodologici , hanno dato ragguagli sul­ l’altissimo valore sdentifico del lavoro pun­ tualizzando che questa è un’occasione di rilanrio culturale e nello stesso tempo turisti­ co per la Sicilia. Abbiamo appreso delle informazioni per il recupero del dimenticato dialetto e delle re­ gole minime per la trascrizione. Siamo stati istruiti per 1uso della macchina fotografica in antropologia. Sono state esemplificate le condizioni essenziali per compilare le sche­ de, ne sono state affidate 25 per dascun gio­ vane. Per il superamento di eventuali diffi­ coltà dovevamo far conto, in un primo mo­ mento, sulle nostre capacità, poi si sarebbe svolto un incontro di zona, ndla seconda metà di settembre. Per poter iniziare il la­ voro ho fatto richiesta al Sindaco degli stru­ menti e del materiale occorrenti, come pre­ visto dalla L.R. n. 37. Alquanto solledtamente è stato provvedu­ to. Per espletare 11 lavoro ho rivolto, in un primo momento, la mia attenzione all’artigianato, il quale ha avuto ed ha fondamen­ tale importanza nello sviluppo economico-so­ dale di Sambuca. Più spedficatamente ho indirizzato l’interesse verso un tipo dì arti­ gianato che la sodetà, lo sviluppo consumi­ stico di questi ultimi 10 anni hanno fatto quasi scomparire: come quello del calzolaio. Ho rilevato dati c informazioni direttamen­ te da due vecchi artigiani. Questo mi ha per­ messo di conoscere strumenti di lavoro e loro denominazione dialettale; il dclo pro­ duttivo in cui l’oggetto è usato e sue moda­ lità d’uso; i rapporti di produzione di oggi e di alcuni anni fa e altre notizie di primaria importanza. I dati, le informazioni riportate sulle schede sono stati arricchiti da foto, scattate personalmente e sviluppate e stam­ pate da un fotografo professionista. Le sche­ de cosi compilate sono diventate un docu­ mento di notevolissima rilevanza culturalestorica. Il 21 settembre nell’incontro avuto con la signora Cugino-Buttitta, a Sciacca, ab­ biamo discusso dell’esperienza vissuta e di qualche chiarimento per una migliore con­ duzione del lavoro. Ho proseguito 11 lavoro e il 3 ottobre sono stato convocato dal prof Buttitta, presso la facoltà di Lettere, a Pa­ lermo. In quella riunione sono state esaminate tutte le schede di ogni giovane. Molti lavo­ ri hanno avuto una valutazione ottimale, e pertanto d sono state fomite altre 30 schede. Ora proseguo il lavoro censendo altre at­ tività che stanno scomparendo o sono scom­ parse da qualche anno dal tessuto, dalla real­ tà sodo-culturale-cconomico di Sambuca (co­ me quella di « lu stazzunaru »). Ho riscon­ trato sensibile interesse d d Sindaco, della Giunta Comunale e d’altri per la realizzazio­ ne di questo progetto. Vista la disponibilità politica è possibile realizzare dei documenti analoghi per il no­ stro Comune. Però non d si deve fermare solo a questo tipo di documenti storici, ma auspico e sono disponibile, data l'esperienza che vado acquisendo nell’ambito della legge 285 deH’1-6-1979, della Legge Regionale n. 37 dd 18-8-78 e successive modifiche e proro­ ghe, per articolare un museo di vita artigiana e contadina, che sia centro di polarizzazione culturale per i giovani e i meno giovani dd paese e fonte di sviluppo turistico-economico. Giovanni Ricca

A B B IG L IA M E N TI

corso dell'inaugurazione il Preside prof, ionio Cesare Costa ha presentato il libro, Zji0 Vittorie!ti, del prof. Giuseppe CiB ” ' Contributo all’educazione artistica "La I*!?* « Gianbecchina vista dagli studenti", “ . . di cui, come dice G. S. Barcellona, w L i . Ie},cemente cantato, soprattutto con «■ i ”7’ 1 Paesaggi ridenti e drammatici, il y " “e respiro della terra Madre, la fatica p t » uomini, il riflesso di essa su volti ora '"■or* rassegnati, ora tristi, ora sereni, sut >butto di osservazione attenta, visSì/i C° l amore "• Gianbecchina stesso della ir a l* scritto: " ... a questa terra che soft che vive al volgere di ogni stagione, ap™**tf>no i miei coiori «

t.

M A G L IE R IA TAPPETI

Ditta GAGLIANO FRANCESCA in Ciaravella Via Nazionals, 88 - T e l. 41000 S A M B U C A 01 S IC ILIA

1 I GIORNALI I iNELLA SCUOLA! L’introduzione dei quotidiani e dei perio­ dici nella scuola è giù uria realtà, dal momen­ to che la Giunta Regionale di Governo ha approvato il disegno ai legge (che dovrà pas­ sare all'esame ed ottenere il voto favorevole dell'Assemblea Regionale Siciliana) relativo al­ le ” Provvidenze per la diffusione della cultu­ ra nelle scuole e negli istituti di istruzione secondaria operanti nel territorio della Re­ gione Il disegno di legge precede la possibilità di un abbonamento a due copie di quotidiano e ad una copia di un periodico per gfi stu­ denti di scuole medie inferiori e superiori, sotto il coordinamento dell'Assessorato Re­ gionale alla Pubblica Istruzione. Decisamente favorevoli, in Sicilia, le rea­ zioni al varo del provvedimento, che appor­ terà benefici nel campo della cultura e iella informazione.

L’uso del giornale nella scuola potrà fa­ vorire certamente uria relazione di interdi­ pendenza tra scuola e società, una dialettica tra gli interlocutori reali della scuola: i sintra gli interlocutori reali della scuoIog i sin­ goli cittadini, gfi enti locali, i sindacati.

Sul piano dei contenuti scolastici, l’uso del giornale nella scuola potrà svolgere una ec­ cellente funzione educativa sui linguaggi, sul­ la sostanza del sapere, sulle forme e sugli obiettivi pedagogici della ricerca e della crea­ tività. Nelle poche scuole in cui il giornale è stato introdotto a titolo sperimentale, si è notato che il patrimonio linguistico si è di­ latato, disintossicando il formalismo della lin­ gua colta e raffinata attraverso graduali inie­ zioni di un gergo d’uso che oggi appare più aderente e congruente con l’universo di espe­ rienza del discente. Si è notato ancora chi la intelligente lettura della stampa ha favorito la comprensione del presente storico, alimen­ tando l’alunno di notizie e di messaggi esi­ stenziali in cui egli si senta direttamente pro­ tagonista e partecipe. E’ chiaro comunque che mólto del succes­

so dell’iniziativa starà al modo con età ver­ rà gestito l’abbonamento ai quotidiani. La preoccupazione più fondata è che il giornale si fermi negli uffici dei presidi o sul fattolo di qualche professore. L’altra preoccupazione riguarda la natura e la conformazione odierna della stampa quo­ tidiana. L'interrogativo a questo proposito è se il messaggio stampato è in grado di gui­ dare alla "lettura del mondo" nella poliva­ lenza delle sue forme (sociali, economiche, religiose, artistiche, tee.), oppure se' tale vei­ colo indulge con tonalità troppo marcate a divulgare sequenze che accentuano i tratti pa­ togeni della nostra società, come l’incidente, la catastrofe, il crimine, la passione, la gelo­ sia, il sadismo, ecc. Il rigonfiamento e la de­ formazione cui ì soggetta la cronaca, la se­ lezione delle notizie a vantaggio di quelle che appaiono impregnate di carattere patogeno pongono non pochi problemi educativi alla scuola. E‘ da considerare ancora che tutti i quo* tidiani ignorano, attualmente, come potenzia­ li lettori gli studenti, mancando in essi del­ le pagine riservate ai problemi dei giovani. In conclusione, un avvicinamento degli studenti alla stampa quotidiana presuppone un ridimensionamento di questa sul piano dei contenuti culturali, della selezione delle noti­ zie e della semplificazione del linguaggio, non­ ché della presenza di pagine particolarmente adatte alle esigenze dei giovani, N icola Lom bardo

Leggete La Voce di Sambuca


Novembre-Dicembre 1979

Cantina Sociale ”Sambuca di S i c i l i a Soc. Coop. r. I. 91017 SAMBUCA DI SICILIA (Agrigento) (Iscritta al N. 655 Registro Società del Tribunale di Sclacca)

BILANCIO AL 30 GIUGNO T979 ATTIVO Cassa . . . . Clienti . . . . Crediti verso banche . Crediti diversi Fornitori c/ anticipi c/c postale . Deposito cauzionale . Terreni e fabbricati . Macchinari e impianti . Automezzi Mobili e macchine di ufficio Oneri da ammortizzare Partecipazioni Rimanenze finali . Ratei risconti attivi TOTALE ATTIVO

9.179.229

Spese generali di amministrazione (Alleg. n. 2 ) . L. . > . » . > , > » > »

»

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150.718 811.960.980 248.254.625 127.895.330 50.000.000 47.168 560.000 849.361.213 647.013.394 3.440.780 10.938.667 7.417.820 1.326.000 474.661.810 15.650.825

L. 3.248.685.340

PASSIVO Effetti passivi verso b a n c h e ..............................................................|_. F o r n i t o r i ...................................................................................................... Debiti d i v e r s i ....................................................................................... ..... Soci c/ conferimento • saldo . . . . . . . . . Mutui passivi Cassa di R is p a rm io ............................................ » Mutui passivi IR C A C ............................................................................... » Fondi di a m m ortam ento...................................................................... » Fondo svalutazione cre diti...................................................................... » Fondo contributo CASMEZ .......................................................................» Fondo contributi re g io n a li..................................................... . Capitale s o c ia le .............................................................................................. Fondo riserva o r d i n a r l a ............................................................................ Fondo riserva s ta tu ta ria ............................................................................. Ratei risconti passivi . .............................................................. .....

831.410.000 25.873.592 15.789.511 646.764.549

545 057200 125 470.935 201.617.510 4.058.373 514.456.060

309 742 944 4.100.000

4 .377.902 13 950.000 5.652Ìt37

TOTALE P A S S I V O ..................................................... . L 3.248.321.468 Utile di e s e r c i z i o ..................................................................................... 363.872 TOTALE A PAREGGIO................................................................................ ...... 3.248.685.340

CONTO ECONOMICO COSTI Rimanenze Iniziali . . Uva c/ conferimento .l Prodotti enologici c/ acquisti Prodotti agricoltura c/ acquisti Materiale Imbottigliamento . Salari ed oneri . Stipendi ed oneri Trasporti e spese Imbarco . Mediazioni . . . Imposte e tasse . Interessi passivi e compet. bancarie . Interessi passivi e rinnovi effetti agrari Interessi passivi su mutui . Perdita su crediti Perdita presunta su crediti . Ammortamenti di esercizio . Ammortamenti su oneri Spese generali di lavorazione (Alleg. n. 1)

L. 582.015.652 » 2284.532.426 14.216.774 43.192.707 2.790.946 41.804.829 43.920.291 38.254.700 16.639260 3.893.200 7.730269 32.822.229 12.722.692 135.150 4.058573 47 093.084 3.708.890 41.042.041

SUPERMARKET QUADRIFOGLIO SERVIZIO A DOMICILIO

L. 3229.752.742 363.872

TOTALE COSTI Utile di esercizio

L. 3230.116.614

TOTALE A PAREGGIO . RICAVI

773266.177 893.018.101 4.805.746 885.258.944 56.132.732 42.435.872 3.412.737 3.371.735 80.719.527 11.237282 657.951 474.661.810 1.138.000

Vendita vino bianco Vendita vino rosso Vendita vino Imbottigliato Vendita mosti Vendita sottoprodotti . Vendita prodotti agrlcoltur Interessi attivi bancari Interessi attivi da terzi Contributo stoccaggio . Contributo trasporto . Proventi v a r i. Rimanenze finali (Alleg. n 3) Vendita autovettura

L. 3.230.116.614

TO TALE RICAVI . SPESE GENERALI DI LAVORAZIONE (Alleg. n. 1)

5.676.479 12.945.587 10.182.847 818.012 713.000 1.962281 8.743.835 41.042.041

Forza motrice . . ....................................... A s s i c u r a z i o n i ............................................... Riparazioni e ricambi . . . < . A n a lis i ............................................................................ Carburante . . ................................................ Gasolio per concentratore o riscaldamento . Consulenza t e c n i c a ................................................ TOTALE . . . ....................................... SPESE GENERALI DI AM M IN ISTR AZIO N E

(Alleg. n. 2)

Emolumenti al S ln d a cl...................................... ......... . . Cancelleria e stampati . . . . . . <' . . > .< 1 Poste telegrafoniche . . ' . . . . . . . Viaggi d i a r i e ...................................... ......... . . . Manutenzione macchine di ufficio ................................................. Associazioni . . . . . ................................................. . Riviste e g io rn a li......................................................... ■ . . . Varie . . . . . . . . . . . •; ■ ; ■“ Spese di rappresentanza . . . ■ . .

. . <. .

L.

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700.000 1.831.500 2.477.664 669.340 73530 1587.000 69.660 735.535 635.000 9.179.229

T O T A L E ........................................... i > m ..................................................... ANALISI RIMANENZE (Alleg. n. 3) Vino bianco . . ,i , Vino rosso . . , . Mosti . . . . . Vino imbottigliato. Prodotti agricoltura Prodotti enologici

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■,

TO TALE

L.

73.795200 246.058.831 124293.600 632550 21.062.919 8.818.710

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Il Contabile (Rag. Vincenzo Bono) Il Presidente (G e o m . Gaspare D i Prim a)

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Movem bre-Picem bre 1979

LA VOCE DI SAMBUCA

Pag. 5

Ad un secolo dalla nascita del romanzo Navarriano

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LA NANA” E I SUOI CRITICI di Tommaso Riggio

Esattamente un secolo fa nasceva II romanzo La nana di E. Navarro della M iraglia e Felice Cam eronl — pas­ sato alla storia del giornalism o com e II « brillante appen­ dicista de II sole — ne salutava la nascita con le parole: « Ecco finalmente un racconto che si scosta dalla so­ lita falsariga » (adulteri di m archese, duelli. Isterism i di principessa) presentando « scene rurali, poveri conta­ dini, quadretti di genere veram ente siciliani anche nel minimi particolari ». Il Cam eronl fu dunque il prim o a occuparsi del roman­ zo navarriano ma la sua recensione nessuno dei critici, all'lnfuori del Capuana, è riuscito a leggerla, tanto che il Cordlé l'ha considerata « dispersa ». CI sono volute lunghe e pazienti ricerche per ritrovarla: ma le fatiche non contano quando si raggiunge lo scopol Avendo dunque recuperato l'interessante recensione, stralciamo da essa I brani più significativi. Dopo di avere lamentato che « neppure 1 più simpatici scrittori siciliani della nuova generazione > (Capuana, Verga. Ragusa-M oletl, O nu frio) curavano di descrivere le costumanze della Sicilia che con quelle pur tanto carat­ teristiche della Sardegna restavano m eno note alla ge­ neralità dei lettori Italiani che non quelle della Lapponia o dello Scioa, dell'A rganlstan o degli Zulù, II Cam eronl ‘ scriveva: « Ouasl tutti in frak I personaggi del nostri romanzi: blasoni e banca, deputati e giornalisti, grandi dame e avventuriere, vibrioni e piovre » . E aggiungeva: « Per non passare com e provinciali, si finge l'azione a Milano, a Firenze o a Roma, nelle ville del nostri laghi, nei ' clubs del buon genere ', al bagni di moda con qual­ che scappatina a M onte C a rlo , sui ' boulevards, a Trou (• ville ». Con La nana niente di tutto questo: l’azione si svolge a Villamaura (u n paesino rem oto della S icilia, Identifica­ bile con l'attuale Sam buca di S icilia) e la protagonista è j una popolana * di form e veram ente giunoniche » detta « La nana » perché nano era II padre: Rosaria Passalacqua. • Se fosse perm esso m ischiare il sacro al profano — ’ scrive II N avarro — e se tutti avessero visto nel m io vil­ laggio un certo inim itabile quadro dello Zoppo di Ganci, mi permetterei di dire ch ’ella som igliava alla Madonna della Pergola ». Rosaria Passalacqua abitava In fondo a un cortile, « una [ specie di sala com une dove gli abitanti si radunano e [ cianciano battendo II grano, sgusciando le fave, facendo calzetta, lavando I panni o rattoppandoli » . La casa era com posta di due sole stanze: la prim a con­ teneva vecchi m obili e un letto m onum entale In cui dormiva Rosaria con la m adre N unzia; la seconda era Invece I munita di solalo e faceva da cucina, da pagllera, da poi! lalo e vi dorm iva Berto, Il fratello di Rosarla, un povero [ contadino tutto dedito alla coltivazione dei cam pi. Dopo di avere sfaccendato tutto II giorno in casa. Rosaria verso sera « quando I galantuomini e I preti uscl[ vano a passeggiare lungo la via principale » si azzlmava e andava a far calza presso l'entrata del cortile. Allora dall'alto di un terrazzo vicin o Pietro G lg elli, figlio unico d'un ricco proprietario, stava a guardarla fum ando placldamente II sigaro e talvolta le rivolgeva la parola; fino , a che • una certa intrinsichezza Inconsapevole » non si [ stabili tra loro. r Un giorno, durante la fiera, m entre Rosarla e Nunzia I stavano presso la baracca d'un gioielliere, Pietro Glgelli ; si accostò e aiutò Rosaria nella scelta d'un anello che I II gioielliere a un suo cenno cedette a basso prezzo. ; Rosaria tornò a casa turbata da quell'incontro e cercò di dimenticare riservando « un’accoglienza m olto grazlo; sa » a Rosolino C aciop po , un giovane pretendente che Berto aveva portato In casa. [ Giunto il tem po della vendem m ia, Rosarla e Nunzia si [portarono con Berto nel loro piccolo podere sulla m onta; gna di Floriana (Identificabile con la zona di A d ra g n a ); e, poiché nel podere non c ’erano né casa né palm ento, ■ vennero ospitati tutti e tre nella vicina fattoria dei G lI geli!, insieme con m o lt’altra gente. I La fattoria era poco distante da un antico castello dove [ l Glgelli villeggiavano. [ Pietro preferiva m olto spesso la fattoria al castello so! prattutto perché vi trova va Rosarla alla quale aveva serripre qualcosa da dire, sotto gli occhi della m adre per nulla allarmata dalle sue gentilezze, anzi « gradevolm ente [ sollecitata nel suo orgoglio di m adre ». I Un giorno Pietro chiam ò Rosarla e, stringendole forte le mani, le dichiarò che stava Im pazzendo per lei, che le voleva un bene d e ll’anim a, che l ’avrebbe fatta felice— r A notte i due s ’incontrarono; Pietro cinse con un bracIclo la vita di Rosaria e Insiem e « cam m inarono, scivola­ rono lungo II viale dei cipressi com e in una fantastica . visione di poeta ». E Sebbene Rosaria avesse p ro m e sso di sposare Rosolino Cacioppo. si sentiva Im m ensam ente attratta da Pietro G iflelli il quale, per lei, sfuggiva la fidanzata G razia Fragalà. Al ritorno dalla villeggiatura « durante la notte, gli abi­ tanti del cortile dal N ano udirono un rum ore sul tetti. Ognuno attribuì quel ru m ore al g atti; ma era Pietro G lflelli che si recava da Rosarla che... stava ad attenderlo silenziosa, ansante, tre m a n te, sul solaio della cucina ». ■ Sorpresi da Nunzia che andò In furiose escandescenze, 1 innamorati si separarono pe r rivedersi soltanto la Kj®tte di Natale quando il Sindaco, le A u to rità e gli Invtuscendo dal sontuoso ricevim ento tenuto nella sua «jsa dall’Arciprete (identificabile con l’A rc ip re te V ivia n o ), Scom pagnavano q u e st'u ltim o alla M adrice, alla luce p illa n t e delle fiaccole.

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Nunzia Quando fa

!• Allora

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investi Pietro: conto di sposare m ia figlia? — Se stesse a m e la sposerei subito.

Nunzia sogghignò amaramente ma, quando un'indovina predisse a Hosaria « una gran ventura », allora, pazza di gioia, non ebbe più per la figlia rabbuffi né rim proveri. Poco alla volta diventò permissiva e consenti perfino che Pietro frequentasse a sera la sua casa. A Carnevale Pietro e Rosaria, m entre Nunzia dormiva, indossarono rispettivamente un dominò azzurro e una bautta e, mischiandosi a una frotta di finti frati e di finte monache, entrarono In una casa di contadini dove si ballava e ballarono a lungo; e altrettanto fecero II giovedì grasso, vestiti da Cinesi, in casa Fragalà. M a vennero riconosciuti: e allora si vociferò che II matri­ monio di Pietro e Grazia era andato a monte. Essendosi Pietro ritirato nel castello di Floriana, Rosa­ rla — già Incinta — lo raggiunse col consenso della ma­ dre, nena speranza di arrivare presto ai matrimonio. En­ trambi si aobandonarono allora ai capricci più folli: Il­ luminarono a giorno la sala e finsero di ricevervi un'as­ semblea di feudatari Invisibili. Il vento fischiava tra le Imposte e Rosaria ebbe freddo. — Beviamo un ponce — disse Pietro. • Il servo portò un vaso di porcellana sul tavolo, l'empl di rum e vi appiccò il fuoco. Rosarla guardò con diletto la fiamma azzurra ed esclamò, battendo le mani: — Com è bollai Pietro disse: — Dura poco. — E che importa la durata? La fanciulla pensava, e con ragione, che dopo spento un ponce se ne può accendere un altro; ma II giovane sentiva estinguersi dentro di sé la fiamma del desiderio e non sapeva trovare più il mezzo di tenerla desta ». Il signor Gigelll-padre, comparso improvvisam ente sul­ la sogna, copri di rim proveri i due amanti; e Rosarla do­ vette tornarsene a casa prima ancora che il giorno spun­ tasse. Fu allora che il signor Glgelll-padre affrettò le nozze del figlio con Grazia Fragalà e ottrl a Rosaria, tramite il prete don Calogero, una som m a riparatrice la quale ven­ ne però sdegnosamente respinta, cosi com e venne re' spinta la proposta avanzata dallo stesso don Calogero di prendere sotto la sua protezione la ragazza unendola in m atrim onio col sagrestano Giorgio Balucchieri. Quando in paese si diffuse la notizia delle nozze Immi­ nenti di Pietro e Urazia, « Nunzia ne tu atterrata. Non voleva prestarci fede; non credeva che fosse vera; non sapeva risolversi ad am m ettere che Pietro avesse II di­ ritto di abbandonare sua figlia ». Dietro suggerim ento d'una monaca di casa, madre e figlia fecero allora un viaggio a piedi scalzi fino alla cm esa di Floriana (identificabile con la « chiesa della Bammina » ) per adempiere a un voto. « La chiesuola era chiusa. L'erba cresceva rigogliosa e folta sul piazzaletto che somigliava a un tappeto verde, trapunto di m argherite gialle e bianche ». Entrambe s'inginocchiarono sulla soglia e pregarono, pregarono a lungo; poi ripresero la strada di Villamaura. Arrivarono In paese m entre II corteo nuziale usciva dalla chiesa di S . Sebastiano. Rosaria rimase impietrita e, quando il corteo fu pas­ sato, si avviò verso casa « tirandosi dietro a stento sua m adre che barcollava com e fosse ubriaca ». Presso l'uscio trovarono Rosolino Cacioppo. — VI aspettavo — disse. « Rosaria senti le lacrime vicine a sgorgarle dalle pu­ pille ardenti, guardò Rosolino che le tendeva ansioso le braccia, esitò un m omento, poi vi si gettò singhiozzando ». Q uesta, in rapida sintesi, la trama del romanzo che piacque al Cam eronl soprattutto per le « bellissim e foto­ grafie da stereoscopio, di soggetto siciliano ». « C om e studi dal vero e com e lavori d'arte — leggiamo nella sua recensione — sono pagine squisite: la descri­ zione del cortile del Nano a Villamaura (un quadro alla G o ya ), quella del tem porale d'agosto... la fiera e la ven­ dem m ia... la festa in maschera In casa Fragalà... la ce­ rim onia nuziale del galantuomo Glgelli ». Il Cam eronl giudicò artisticam ente riuscita « la figura della madre che percuote la figlia per avere ceduto gratis la propria verginità, salvo poi a speculare sul di lei diso­ nore » ; considerò analizzati « con acume » • le sensazio­ ni e I sentim enti del Gigelli a metà Im becille, a metà Don Giovanni ». Qualcosa tuttavia non gli piacque: la paziente attesa del giovane Rosolino Cacioppo che non pensa « neppure ad un buon colpo di fucile contro il seduttore della sua ragazza », « l'anemica rassegnazione della tradita », non­ ché certi « reati secenteschi » che II Navarro, ■ un buon­ gustaio, un m odernista della più raffinata società lette­ raria di M ilano e Parigi » non avrebbe dovuto — a suo giudizio — com m ettere. Su lle orm e del Cam eronl, Luigi Capuana distinse nel rom anzo « Il principale » e « l'accessorio ». Il principale era costituito dal cortile, dalla vendem ­ m ia, dalla fiera, dalla notte di Natale, dal Carnevale; l'accessorio erano Invece I personaggi: Pietro, Rosarla, Nunzia, Rosolino etc. — personaggi che, anche per lui, rappresentavano un « m ero pretesto ». « La tavolozza del Navarro — scriveva II Capuana — è m olto ricca » . E aggiungeva: « Q ui si è sbizzarrita a suo agio. C ’è, in tutto II volu­ m e, una varietà di toni, di gradazioni, di colori e di effetti di luce quale si richiede pel paesaggio siciliano sma­ gliante di tinte calde ». E riconosceva al Navarro « il senso della misura » : « Le sue descrizioni non stancano; forse non lasciano profonde Im pressioni nella m em oria del lettore e dile­ guano presto; ma nel m om ento della lettura danno l'il­ lusione della realtà ».

E si compiaceva per lo stile « vivo, spigliato, a periodi staccati ». Da buon siciliano, 11 Capuana assicurava: « Chi vuol conoscere la vita dei paesettl della Sicilia, legga La nana; gli varrà proprio com e I esserci vissuto un Intero anno ». E assicurava ancora: ■ I veri siciliani chi li vuol conoscere li troverà nel rac­ conto del Navarro della Miraglia La nana ». E aggiungeva: « L amico Cameronl non sa persuadersi in che maniera non si trovi nel libro del Navarro né una pistolettata né la più piccola coltellata... La pistolettata cne II cam eronl cl avrebbe voluto sarebbe stato un pretto convenziona­ lismo e il Navarro ha tatto bene a non caderci ». Un solo particolare sem brò « falso » al Capuana, Il particolare del ponce: « uuesto ponce in verità non è niente siciliano. Sem ­ bra che fautore l'abbia messo In Iscena per tare allu­ sione alla situazione dei due amanti con quel " dura poco " di Pietro ». Per M aria Giovanna Vasta il ponce non è Invece una « stonatura » : « Se Pietro, durante II viaggio, ha imparato parole nuo­ vo introducendo nel dialetto vocaboli com e ” omelette '', ” garcon " etc., non vediamo perché non avrebbe potuto assimilare anche II ponce ». Capuana tuttavia, a giudizio del Navarro, vedeva bene: « Nulla delle mie Intenzioni, delle mie Idee e perfino dei miei sottintesi, vi è sfuggito. Voi avete scoperchiato la mia mente e ci avete letto dentro come m e, anzi me­ glio di me. Tutte le vostro osservazioni sono di un'esattezza sor­ prendente, tutte, compresa quella del ponce ed II motivo che mi vi fece ricorrere. Sapevo che siete un uomo di forte ingegno; ora com incio quasi a sospettare che ab­ biate il oono della seconda vista ». C he I veri siciliani siano com e Rosolino Cacioppo vie­ ne parzialmente contestato da Leonardo Sciascia (.cui va il m erito della riscoperta del Navarro e della ristampa del romanzo La nana): « I veri siciliani sono ” anche " cosi, com e Cacioppo; ma non " tutti " cosi... Un piccolo scarto di tempo, ap­ pena qualche anno, e di spazio, la distanza tra Sambuca e Vlzzinl: e Capuana si troverà di fronte, siciliani altret­ tanto veri, I personaggi della Cavalleria rusticana ». « E ’ certo intanto — continua Leonardo Sciascia — che Il Navarro presentava un aspetto Inedito, non convenzio­ nale della Sicilia: Il mondo contadino della Sicilia interna in cui l'illecito sessuale, invece di suscitare esiti tra­ gici, veniva com e assorbito nella sfera della spiritua­ lità ». il che fa del Navarro della Miraglia un precursore di Pirandello. Secondo Sciascia infatti, Rosolino Cacioppo, com e pu­ re don Ciccio Usanti (della novella Filosofia coniugale) e don Rosario (della novella Filosofia patem a) non sono se non le larve da cui verranno fuori I « ’ cornuti pacifici ‘ della narrativa e del teatro di Pirandello: da Tararà a Clam pa e a Martino Lori, dal garzone di masseria allo scrivano al consigliere di Stato — per cui II processo di sofisticazione della morale sessuale travalica dal mon­ do contadino al mondo borgese ». DI parere diverso si dichiara Natale Tedesco per il quale il vero ” cornuto pacifico ” , lì « futuro eventuale lucido casista delle proprie coniugali disgrazie » secondo la definizione di Sciascia non ò Rosolino Cacioppo bensì un personaggio minore del romando: il sagrestano G ior­ gio Balucchieri.

Il frontespizio dell'ex chiesa di S . Sebastiano che sino agli Inizi del secolo fu la « succursale » della chiesa m adre. DI questa chiesa si parla nel romanzo del Navarro.


i a VOCE DI SAMBUCA Concorda con lui Giuseppe Casarrubea II quale nella decisione «naie di Rosolino Cacloppo di accettare Rosaria pur conoscendone II passato, vede una « libera e coscien­ te scelta nella quale anche II disonore può subire la sua purificazione ». Questa libera e cosciente scelta è fuori della morale sessuale tradizionale e perciò In antitesi con la pisto­ lettata reclamata dal Cameroni. • E come mal — si chiede Anna Baldasseronl — Il Navarro, che pure apparteneva per nascita ad uno dei paesi più chiusi del sud e ad una delle famiglio più se­ vere ed In vista, ebbe la bizzarria, direi quasi l'arditezza, di concepire un ” borgese " (contadino agiato) di simile stampo? Un borgese cosi poco rappresentativo della co­ scienza Isolana? ». E risponde: < Quando si mise a scrivere La nana. Il Navarro ve ­ niva tresco fresco da Parigi dove per dieci anni, dal '60 al '70, aveva frequentato II mondo brillante del famosi letterati dei tempo, letterato stimato e ricercato egli stes­ so. Col Dumas-pere, col De Goncourt, col M erim ée, Il Maupassant, la band, era stato In relazione d amicizia e di lavoro... E' quindi probabile che II caratteristico ro­ manzo del 1879 risentisse llntluenza di quel movimento letterario, Insieme romantico e realistico, cne aveva avuto In Francia I più insigni cultori e al quale II Navarro, con la sua sensibilità estetica e II suo acuto spirito d'osser­ vazione, aveva partecipato ». Per la Baldasseronl, come già per Sciascia, l'interesse per La nana deriva prevalentemente dal tatto che II Na­ varro Introdusse in Italia, con quest'opera. Il Naturalismo francese il quale « si infiltrò e si allargò ben presto nella narrativa siciliana ». I gusti e le mentalità cambiano. « Her II tempo nel quale venne scritto — rileva Giu­ seppe Quatrigiio — Il romanzo era senza dubbio audace ». Ma oggi torso nessuno più sottoscriverebbe l'affermazione al Emilio Treves secondo cui gli scritti del Na­ varro sono da annoverare tra quelli del « genere stuz­ zicante ». La possibilità odierna di un discorso critico su La nana sta per Antonino Palermo nello stile del Navarro, in quello stile « vivo, spigliato, a periodlnl staccati » che piacque tanto a Capuana. « Anche quando la semplicità — scrive Palermo — ri­ schia di trasformarsi in mera enumerazione cronachi­ stica, tutto sommato, la pagina si salva ». E aggiunge: • I risultati migliori il Navarro però II ottiene allorché si abbandona ad un tono vivace, affettuosamente sorrllente » come nella descrizione " minuta ed ariosa ” o forse " aerea ” del cortile del Nano ». Sem pre secondo Palermo, E. Navarro « tiene a distin­ guersi dalla sua gente con un atteggiamento goffamente mondano: proprio I opposto dello scrittore nazlon8le-popoiare, proprio l'opposto di Verga » e In certe pagine (com e ad es. quelle che descrivono la signorina di buona famiglia che suona II piano o In quella dedicata al ponce) anticipa II dannunzianesimo. Secondo Salvatore O rlila « Navarro Indulge volentieri ad Inserire la vicenda di Rosaria In un ambiente folklorlstlcam ente caratterizzato ponendosi tra l’accento più obiettivo e scientifico del Capuana e quello estetico e decadente del giovane D'Annunzio » . Natale Tedesco ritorna sul distacco del Navarro dal mondo paesano e contadino per precisare che esso non è » scientifico » ma « sociale ». Egli trascrive una frase nayarriana ( « Parlando, alzava com e ogni contadina, un po ' troppo la voce ma nondimeno aveva un garbo e un contegno da fare Invidia a parecchie duchesse di mia conoscenza » ) e com m enta: « Il nostro scrittore contempla sem pre I popolani con l’occhio interessato ma poi, nel considerarli, mostra sem­ pre Il suo sentim ento diverso, distaccato se non, nel caso suo proprio, addirittura ' mondano e si che di sa­ lotti, com e attestano I contem poranei, ne dovette fre­ quentare Il Navarrol ». Più interessante ci appare Invece Natale Tedesco quan­ do scopre in certe descrizioni de La nana una certa In­ fluenza delle pagine folklorlstlche di G eorge Sand « la quale, ne Lo stagno del diavolo particolarm ente, si diede ad Illustrare alcune tipiche tradizioni popolari del mondo contadino » . S crive Tedesco: « C o s i, con quelle sul cortile, le pagine dedicato dal N avarro alla vendem m ia, alla fiera, al carnovale, pur m ostrando I segni di un m utam ento di gusto e di una attenzione diversa, si portano dietro la suggestione del capitoli della Sand su Le nozze di campagna, Le livree, Il m atrim onio. Il cavolo; nell'am bito di una linea narrativa di realism o rom antico che da noi peraltro aveva fatto già le sue prove m aggiori colle novelle campagnole del N levo ». S econdo Salvatore Battaglia « la gradevole sorpresa che dà la narrazione de La nana è quel tanto di fantasia... che prende l'avvio dal lato realistico per travalicare in una opera di pura invenzione ove lo sguardo — che allo scrit­ tore verista si fa obbligo di rivolgere costantem ente alle cose — assum e una specie di visionarla trasparenza che confina con l'obliosa labilità della favola ». G iuseppe Casarrubea contesta tale affermazione no­ tando cne, « se una sorpresa esiste nel racconto, essa consiste nell'originale e prim ordiale narrazione del fatti dove anche II paesaggio e l’invenzione non assum ono " visionarle trasparenze " che confinano con I’ ” obliosa labilità della favola ” ma sono essi stessi essenziali real­ tà dell'opera attinenti al fatto pratico più che al sogno. C io è anche il tono di favola, più che essere un aspetto deH'invonzIone, è un aspetto della sofferta realtà sici­ liana » . S econdo Casarrubea la vera novità del racconto sono « certi tipi di personaggi che potrebbero essere delle v e re e proprie m acchiette pirandelliane, com e quella di prete don C alogero e del sagrestano G io rg io Balucchleri » . « A n co ra a Pirandello ci richiam ano I capitoli X V III e X X I p e r quella nozione dell' ” alterego " che sarà m olto sviluppata nel rom anzi, nelle novelle e nel teatro del grande scritto re agrigentino ». La realtà che il N avarro presenta è. secondo A lfo nso 01 G io va nna , quella di Sam buca, anche se lo scrittore — p e r o w i l m otivi — vi Introduce una certa « conta­ m in a lo » : « E ccetto poche contam inazioni, Villam aura è fatta su m isura della nostra Zabut della seconda m età dell'800,

Novembre-Dicembre 1979

La chiesa di Floriana di cui si parla ne « La Nana * è, molto probabilmente, questa: la chiesa della Bammlna di Adragna.

I epoca de L'arpetta, e del salotto letterario paesano, delI Arciprete Viviano e della parrocchia di S. Sebastiano, l'epoca del sagrestani Tafanario e Nudalavogllo e del Sindaco che "giu ngeva in gran pompa con gli Assessori, il Segretario comunale e parecchie altre cime del paeso " ». « Tutti I cortili di Sambuca — aggiunge DI Giovanna — hanno qualcosa del cortile descritto da E. Navarro della Miraglia; ma In modo speciale i grandi cortili che non hanno ceduto alla lusinga del nuovo ripudiando il pas­ sato, che si fregiano di pergole superbe e stracariche di grappoli in settembre, e di qualche fico superbo e bitorzoluto; I cortili di via S . Lucia, Il grande cortile di via Fornaro e quelli di via Infermeria, di via Marconi e di via Concerie, e quelli più civettuoli di Corso Um berto ». Enzo Randazzo ricostruisce la realtà storico-culturale di Sambuca negli anni che precedettero l'unificazione d' Italia. Accanto al ceto campagnolo molto numeroso viveva­ no: la piccola ma agiata classe degli artigiani e quella del nobili, dei possidenti, dei professionisti. Poeti e letterati si raccoglievano attorno al periodico letterario L ’arpetta diretto da Vincenzo Navarro padre di Emmanuele ma, essendo la loro cultura orientata in senso massonico-liberaleggiante, erano psicologicamente molto lontani dal gruppo di Sciacca capeggiato da Sa­ verlo Friscia II quale operava su posizioni politiche più avanzate. Il clero era forte e potente, tanto da < soffocare per lungo tem po la nota liberale-massonica attraverso una propaganda reazionaria e filoborbonica ». Emmanuele Navarro — continua Randazzo — collaborando a L'arpetta « rivela un'ansia spasmodica di nuove forme d'espressione più vicine alla realtà e alla vita ». All'arrivo dei garibaldini si entusiasma, raggiunge C rispi e ne diventa il braccio destro ma la delusione postunitaria lo porta in volontario eallio a Parigi, m entre In Sicilia e a Sambuca in particolare, riprende « l'im m uta­ bile ritm o del paesi di provincia ». Tutto questo bisogna tener presente — secondo Ran­ dazzo — per spiegare la « mediocrità di vita » che do­ mina il romanzo, « la noia e II pesante sonno del perso­ naggi », le note anticlericali che affiorano nel corso del­ la narrazione. « Nel passare in rassegna le tristi condizioni di vita di Villamaura — aggiunge Randazzo — lo scrittore non ha un ferm o atteggiamento di denuncia, nó vibra di una nota di sdegno » com e invece fa Verga. C iò perché « le convinzioni politiche del Verga sono ad un passo dal socialismo m entre II Navarro è un massone e com e tale la sua principale caratteristica è la tolleranza; perciò le condizioni della sua terra gli appaiono accettabili e giu­ stificabili nella sfera superiore del destino dell'umanità ». Passando ad analizzare l'opera, Randazzo trova che « I paesaggi non sono mai freddi ma rivelano l'apparte­ nenza al mondo dello scrittore, della sua fanciullezza e fanno trasparire quasi il ricordo delle sensazioni, della comunicazione tra I artista e Cambiente », m entre i per­ sonaggi non sono un « m ero pretesto » com e altri cri­ tici hanno affermato: « Il Navarro dim ostra una rara capacità artistica nel caratterizzare i personaggi che gli deriva da un finis­ sim o studio psicologico e gli permette di condensare In un gesto, in una frase, (espressione di una perso­ nalità ». Non è il caso di soffermarci sull'analisi minuta del per­ sonaggi de La nana, eseguita con m olto acume da Enzo Randazzo; direm o soltanto che nella figura di Rosolino C acloppo egli vede Incarnate « le idee di una Sicilia che si vuole liberare dalle sue leggi di sangue » : interpreta­ zione, questa, che è senza dubbio una delle più interes­ santi del personaggio navarrlano. E' trascorso un secolo dalla pubblicazione de La nana. Ebbene, quale valore possiamo attribuire oggi a questo romanzo?

torno le grandi brocche di argilla e le cantiplore di stagno ». All'entrata del cortile, al tempi del N avarro, Il " r a ­ malo calabrese " annunciava di ristagnare e rim ettere a nuovo le padelle, Il barbiere chiedeva « se per caso ci fosse qualcuno che volesse farsi la barba » m entre il m erdaiolo reclamizzava la sua m erce: fettucce, nastri, strisce di tulle; e la cenclaiola offriva per un pugno di stracci una cartata d'aghi, di spille o di bottoni. Tutte figure scomparse. C o m ò scomparso II giovane innamo­ rato che a notte faceva la serenata alla sua bella « a suono di chitarra ». Nelle pagine dedicate al tem porale estivo il Navarro descrive un contadino che • coperta la testa da una bi­ saccia di lana a scacchi gialli e neri, apriva II varco alle acque con la zappa, davanti la sua porta » m entre « una povera donna avvolta dentro un m antellacclo bucato, schierava sotto le grondaie di casa una lunga fila di pen­ tole, di brocche, di vasi grandi e piccoli ». E descrive anche un legnaiolo che « sorpreso dal tem porale alle por­ te del paese, era tornato Indietro spingendo innanzi a colpi di bastone un asino la cui pelle, fatta lustra dalla pioggia, fumava e le cui grandi orecchie pareva stillas­ sero lacrime ». Sono descrizioni bellissim e di spettacoli che gli anziani ricordano ma che I giovani non hanno mai visto ; di qui l'eccezionale valore documentarlo del romanzo navarrlano. Ma c'è anche un valore artistico che non va trascu­ rato: ed è rappresentato, oltre che dalle lim pide descri­ zioni paesistiche, dal fine studio psicologico del vari per­ sonaggi e dalla ricchezza del m otivi poetici indicata da Randazzo nei toni delicati della narrazione, nella « dolen­ te umanità del mondo rappresentato », nella « sottile Iro­ nia che traspare dall'animo dell'autore ». Il Navarro dovette prendere la vicenda di questi per­ sonaggi dalla vita reale. La terminazione In « elli » del cognom e attribuito al protagonista Gigelli fa pensare ai Beccadelll: e. In effet­ ti, un Pietro Paolo Baccadelll, M archese di Sambuca e Principe di Cam poreale, esistette veram ente tra II 1852 e II 1918, fu deputato al Parlamento, sindaco di Palermo e infine senatore del Regno. A lla data di pubblicazione de La Nana aveva 27 anni e perciò il N avarro avrebbe potuto benissim o scrivere di lu i: « Ignoro che cosa rlserba l'avvenire a Pietro G ig e lli; nondim eno son quasi certo che fra non molto m etterà pancia, lascerà crescere l'in­ tiera barba, pianterà del som m acco e delle vigne , diverrà sindaco... e poi arriverà alla settantina rispettato, rive­ rito, venerato ». Ma chiunque sia stato nella realtà il signorotto de­ scritto dal Navarro, è certo che II suo ricordo è stato cancellato dal tem po; com 'ò stato cancellato quello di Rosarla Passalacqua e Rosolino Cacloppo. GII uomini sono m orti trascinando con loro tutta una epoca, ma I personaggi restano a vive re per prodigio d'arte: e se il lettore d'oggi, scorrendo le pagine del romanzo, si appassiona alla vicenda e prova simpatia per Rosaria Passalacqua e frem e di sdegno ve rso Pietro Gigelli e si com m uove per la " lib e ra e cosciente sce lta " di Rosolino Cacloppo, non c'è dubbio: La nana è un pic­ colo capolavoro e com e tale è giusto che tro vi posto nella nostra storia letteraria. Tom m a so Rigglo BIBLIOGRAFIA

E. Navarro della Miraglia - La nane, Milano, Brlgola, 1879: Bologna, Cappelli, 1963 (con Introduzione di Leonardo Solasela). Felice Cameroni • Recensione a La nana, in « Il sole >. Milano. 29-5-1879 n. 125. Luigi Capuana - Sacchetti e Nevarro, In « Studi di letteratura contemporanea ». prima serie. Catania, Glannotta, 1880. Maria Giovanna Vasta - £. Navarro della M iraglia, Tesi di lau­ rea presentata all'lst. Unlvers. di Magistero di Catania natl'anno accademico 1972-73. An zitutto un eccezionale valore docum entario. Il N a­ E. Navarro della Miraglia - Lettere a L Capuana, Milano; da varro descrive Infatti una realtà che già da tem po è scom ­ Sambuca Zabut, 16 giugno 1879. parsa: Il cortile dal • suolo tutto gobbe, selciato di gros­ Leonardo Sciascia - Pirandello e la S icilia, Caltanlssetta-Roma. si ciottoli bianchi o non selciato affatto » dove gli abi­ S. Sciascia, 1961. tanti battono il grano, sgusciano le fave, lavano I panni, Natale Tedesco - La S icilia « Inedita » d i E. Navarro della Mira strigliano gli asini, m entre « i maiali grugniscono van­ glia, in « Realtà del Mezzogiorno », Roma, die. 1963. gando liberamente col grifo le Im m ondezze » , « I pulcini Giuseppe Casarrubea - Realismo e finzione nell'imm agine sici­ vanno pigolando guidati dalla chioccia che razzola » e liana d i E. Navarro della M iraglia, Tesi di laurea qualche capra « si gratta con la punta del corno e bela ». alla Facoltà di Magistero dell'università di Palermo nell'an­ C h i visita oggi Sam buca di Sicilia trova le strade e i no accademico 1967-68. cortili tutti quanti ricoperti di asfalto e lindi: degli ani­ Anna Baldasseronl - Recensione a La nane. In • Quaderni dal mali descritti dal N avarro neppure l'om bral Meridione », anno II, n. 5 (Gennaio-Marzo 1964). I m ezzi di trasporto a m otore hanno soppiantato gli Giuseppe Ouatrlglio - Riscoperto un verista dell'Ottocento siciliano, ne « Il Piccolo », Trieste, 20-8-1963 animali da som a: perciò la fiera del bestiam e, che una Emilio Treves (Il Bibliofilo) - Note le tte ra rie . In « Illustrazione volta era Im ponente, è ridotta al m inim i term ini. O g g i Italiana », 26-12-1875. non capita più di Incontrare alla fiera « i galantuom ini, i Antonino Palermo • Un verista dell'800, In « Il mondo ». 25-6-1963. baroni di provincia, 1 grossi proprietari delle vicinanze Salvatore Battaglia - Un te sto ritrovato. In « Occasioni criti­ (c h e ) seguiti da un forte codazzo di contadini » passa­ che », Napoli, Liquori, 1964. vano tenendo tra le mani « un lungo bacchio col quale Alfonso DI Giovanna - Con E. Navarro por le vie di... Vili*• pungevano I poledri e i cavalli o pe r m eglio esam inarli maura, In « La voce di Sambuca », anno V . Luglio-Agosto 1963. o per farsi strada » ; com e non capita più di vede re « gli Enzo Randazzo - Cultura tradizionale e verism o ne • La M n , ‘ agiati (c h e ) facevano pom pa di un orecchino d 'oro e di dì E. Navarro della M iraglia, Ouadorno n. 3 de « La voce <« un berretto di seta o di panno col flocco » , né « I vendi­ Sambuca » . 1973. tori d'acqua (c h e ) gridavano a squarciagola portando at­

presentate


Movembre-Picembre 1979

LA VOCE DI SAMBUCA

Pag. 7

La Cantina Sociale scoppia di vitalità Servizio di Nicola Lombardo e Gori Sparacino Aria di ottimismo, questuino, per i nostri viticoltori, a vendemmia già avvenuta.

Il

raccolto, malgrado qualche difficoltà nel della vendemmia, ha dato risultati più che soddisfacenti e un po’ tutti, nel verifi­ c ò i dati dell'ammasso dell’uva alla locale Cantina Sociale, si sentono entusiasti dei buooì consuntivi economici della presente annata. Il consuntivo della vendemmia 1979 porta ad alcune constatazioni interessanti. La pro­ duzione dell'uva è più che raddoppiata dal 1977 ad oggi. Si è passati, a Sambuca di Si­ cilia, da un ammasso di 68.553,61 quintali (nel 1977) a un ammasso di 173.795,42 quin­ tali (nel 1979). In campo varietale, continua la marcia del corso

«Trebbiano», che ottiene consensi per la sua elevata produttività, mentre un certo in­ serimento di uve nere costituisce un sinto­ mo di giovinezza della viticoltura sambucese. L'anticipazione ai soci per l'ammasso di uva alla Cantina Sociale na raggiunto que­ st'anno la somma di poco più cu 2 miliardi e mezzo di lire, che rappresentano, certa­ mente, una boccata di ossigeno per la asfit­ tica economia locale. Molti ormai puntano sul vigneto come fon­ te sicura di reddito e dò è testimoniato dal* l'estendersi annuale di impianti razionali su terreni ad alta vocazione viticola. Tutto ciò pone dei seri problemi alla lo­ cale Cantina Sociale, che non riesce più ad

culatore ad accaparrarsi il prodotto a cister­ ne intere. Ormai è nei programmi della Can­ tina Sodale « Sambuca di Sicilia » imbotti­ gliare il vino, in modo che esso, adeguatamente etichettato, possa conquistare il mer­ cato italiano ed estera Tutti questi problemi sono stati ampiamen­ te discussi neU*Assemblea dei sod del 28 ottobre ’79, durante la quale è stato appro­ vato il bilando al 30 giugno 1979 (riportato accanto). Dal predetto bilando si evince chiaramen­ te che la Cantina Sodale «Sambuca di Sici­ lia» è una realtà economica di ampio respi­ ro, inserita in un territorio altamente vocato per il vigneto, organismo di sviluppo, atteso da tempo, per il nostro Sud.

accogliere tutta l'uva prodotta nel territorio sambucese. Pertanto è urgente provvedere all'ampliamento della Cantina, oppure prov­ vedere alla costruzione di altre. L esperienza dì quest'anno dimostra che l'ampliamento è necessario, ma che, nel tempo, è bene pre­ vedere la costruzione di qualche altra Can­ tina Sociale, se non si vuole assistere, du­ rante la vendemmia, alla svendita del prodot­ to, al fine di consentire a tutti i soci di am­ massare l’uva prodotta nei propri campi. L'ampliamento della Cantina è poi neces­ sario per la qualificazione del vino locale. Gli amministratori della nostra Cantina sono ormai convinti che la funzione delle Cantine Sociali non è più quella di servire da silos di vino, in attesa che arrivi lo spe­

GEOGRAFIA STORICA DELLE VENDEMMIE 1972 - 1979 CANTINA SOCIALE « SAMBUCA DI SICILIA » DATI RIEPILOGATIVI A M M A S S O IN Q U IN T A L I Anno

1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979

A N T IC IP A Z IO N E IN LIRE

X

O U IN T .

C O N G U A G L IO IN L

X

O U IN T . B A S E 20

U va bianca

U v a nera

Totale

G rado medio

U va bianca

U va nera

Totale

Uva bianca

U va nera

21083,41 58793,30 75763,05 71513,70 67418,90 49610,80 86233,89 130660,27

3409,07 10025,85 21241,25 25223,05 2448230 18942,81 31926,30 43135,15

24492,48 68819,15 9700430 96736,75 91901,70 68553,61 118160,19 173795,42

1932 16,94 17,49 15,76 1834 1834 16,65

6.500 9.000 9.700 9.700 11.500 13.000 14.500 15.500

6.500 9.000 9.700 9.700 11.500 15.500 17.000 18.000

143.612.360 598.167450 796.990300 820338.735 834.453366 885445.051 1.637.767377 2.536.871.729

9300 1.200

93 0 0 1300

300 2.200 4.292 6.000

1.500 2300 4.000 5.960 “■

_

Totale

— — 52.635.438 191.781345 274377.016 646.764349

Contr. Reg l. 700

T O T A L E IN LIRE

Per quintale

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17.144.736 48.173405 67303310 67.715.725 64331.190 47.987327 82.712.133 121356.794

160.757.096 646340355 864393310 940319398 1.090366.701 1307.709.594 2367344.557 2.658328323*

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N o ve m b re-D ic em b re 1979 I

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AGRICOLTURA E COOPERAZIONE a cura di Gori Sparacino non indifferente; sono presenti molti alle­ vamenti stabulari modi sia di bovini che avlconicoli. Il carico ovino, con la attua­ le tendenza alla produzione dell'agnello pesante, rappresenta inoltre un Interes­ sante polo di sviluppo del settore zootec­ nico della zona. Il fabbisogno alimentare di questi ani­ mali, per la parte che riguarda I mangimi concentrati, viene reperito nel mercato. Nella quasi totalità dei casi trattasi di ali­ menti provenienti da impianti privati siti al

Una realtà cooperativistica: Soc. Coop. a r.l. « POLIAGRICOLA 285 » - Premesse - Il perché della scelta - Il programma di pro­ duzione - Il progetto - L'iter buroctratico - Conclusioni. Prima di Iniziare cl sembra opportuno fare delle premesse: — l’occupazione è un diritto, ma sempre più spesso è diventata oggetto della più bassa mercificazione, fino aTl'annlentamento della personalità (vale per tutti l'esem­ plo del latente galopplnagglo paesano); — slamo convinti che lo sviluppo della nostra Isola ò legato soprattutto a due poli economici: agricoltura e turismo; — crediamo che la cooperazione è un mezzo per Incentivare (Inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, non solo nell'attuale fase di crisi, ma soprattutto costituendosi quale forza operativa per as­ sicurare In prospettiva posti d ilavoro e combattere la disoccupazione; — le società cooperative sono Impron­ tate ad una disciplina particolare che le caratterizza nello scopo mutualistico, dlfferenziandole sostanzialmente dalle altre forme societarie; — la situazione occupazionale a Sambu­ ca e In Italia, In seguito alla legge 285 « Provvedimenti per l'occupazione giova­ nile », è quasi solo « figlia > del settore terziario e solo in minima percentuale, ri­ spetto al numero degli scritti: a Sam­ buca, per esemplo, solo il 5.65% dei gioni iscritti nella Lista Speciale Giovani ha trovato un'occupazione (14 giovani su un totale di 248, vedi specchietto); — la disoccupazione giovanile ò una realtà sempre più emergente e non procrastinabile. Tutto ciò premesso, abbiamo costituito la Soc. Coop. a r.l. « Poliagricola 285 », in data 15-12-1978, con sede sociale In Sam­ buca ed Iscritta al registro delle società del Tribunale di Sciacca al n. 943. Soci fondatori sono stati I Signori: — Armato Calogero - Sagona Audenzio - Sparacino Gregorio - Lucido Giovanni Cacioppo Giacomo - Glorioso Salvatore Armato Calogero - Catalanotto Liborio Bucceri Salvatore. Successivamente sono stati ammessi a soci I Signori: — Armato Francesca - Ingoglla Pietro Maggio Pasquale - Ciaccio Gaspare - A r­ mato Giuseppe - Manglaracina Giorgio Cusenza Antonino - Leggio Vincenzo - Pen­ dola Francesco.

ta Margherita Belice. Montevago. Poggio­ rale. Salaparuta, Glbelllna, Giuliana, Con­ tessa Entellina, Burgio, Caltabellotta 0 Sciacca. Tutti questi Comuni hanno un patrimonio zootecnico bovino, ovino ed avlconlcolo

PROG R AM M A DI PRODUZIONE Il programma produttivo della Cooperativa in oggetto è II seguente: a) Produzione di 45.000 O.li/anno d (mangime concentrato e bilanciato per uso zootecnico; b) Produzione di 43.000 oro/anno di lavoro. a) Produzione di mangimi La produzione di 45.000 Q.li/anno di mangimi sarà ottenuta mediante l’acquisto noi mercati locali e nazionali di materia prima da trasformare fino a quando, per una quota parte di esse, la Cooperativa non sarà in grado di produrle. Ciò è legato al conseguimento dei terreni incolti In applicazione delle normative della Legge Re­ gionale n. 37 ed in campo nazionale della Legge Nazionale n. 285. SI Intendono acquistare trasformare: — Oli — O.ll — O .ll — O.ll — O.ll — O.ll

6.000 di granoturco; 10.000 di avena; 15.000 di fieno + crusca + panelli di Industria molitoria; 2.000 di farina di carne o pesce; 12.000 di carrube e semi vari; 200 di componenti vitaminici vari.

b) Produzione di 43.000 ore/anno di lavoro il piano Impiegatizio della Cooperativa qui proposto è inteso come una pro­ posta occupazionale dei soci della Cooperativa che verranno impiegati secondo il qui esposto organico; — Direttore commerciale — Diretore tecnico — Contabili — Camionisti — Meccanico — Venditori — Operai TO TA L E U N IT A ’ LAVO R A TIV E

Una volta costituita la Società e supe­ rate le non poche difficoltà burocratiche, siamo passati all'azione, abbiamo preso contatti con il Dott. R. Laurinavicius, Agro­ nomo, il quale accettò di buon grado l’in­ carico, da parte del Consiglio di Am m ini­ strazione, della progettazione, da lui stes­ so suggeritaci, di un manginificio sociale. Perché questa scelta? C ’è da dire che in precedenza e precisamente II data 22-12-78 avevamo presentato un'istanza all'Am m inistrazione Comunale per sapere se erano stati individuati terreni che la Società po­ tesse avere in concessione per poter por­ tare avanti delle iniziative. Dopo poco tempo abbiamo avuto un in­ contro con il Sindaco Sen. Montalbano ed il vice-sindaco Abruzzo, i quali ci dissero che il Com une non aveva terreni da dare in concessione a cooperative agricole: per questa mancanza di terreni demaniali, ac­ cettammo l'idea del Dott. Laurinavicius della progettazione di un mangimificio so­ ciale per mangimi bilanciati. « Il mancato censimento delle terre in­ colte di proprietà di terzi, del demanio 0 di Enti vari (Consorzio di Bonifica Basso Belice - Carboj. ESA ed altri) non ha con­ sentito alla Cooperativa di avanzare Istan­ za affinché tali terreni potessero ssere coltivati dalla Cooperativa. Nelle more che ciò venga attuato dagli organi compe­ tenti la Cooperativa, a norma di quanto previsto negli art. 10-11 della L.R. n. 37 del 18-8-1978. è venuta nella determinazio­ ne di proporre il presente progetto per la costruzione di un mangimificio per la pro­ duzione e la commercializzazione di man­ gim i bilanciati pe ruso zootecnico ». Le promesse per le quali si è venuto nella determinazione di proporre una strut­ tura del genere sono m olteplici; ci limi­ terem o ad elencare alcune fra le più im­ portanti. La mancanza di una struttura del genere, sia cooperativistica che privata, nella zona che comprende I territori dei seguenti com uni: Sambuca di Sicilia, San­

n. 20

L'ITER B U R O C R A T IC O Il 5 luglio '79 sul « G iornale di Sicilia. I nun articolo di Nino Canzoneri « Faccia- I mo un prim o bilancio delle cooperative di giovani ». la « Poliagricola 285 » risultava essere una della quatro cooperative giova- I nill costituite nella provincia di Agrigento. | « Gli Ispettorati provinciali dell'agricbltura, éntro 30 giorni dalla data di presenta­ zione, esprimono pareri sui progetti pre­ sentati e li trasmettono alla Presidenza della Regione. Il Presidente della Regione approva I progetto entro I 30 giorni successivi ed indica il num ero massim o di soci neces­ sari per la realizzazione del progetto stes­ so, nonché le iniziative e le opere ammes­ se alle p ro v v id e n z e ...» (a rt. 11 L. R. il Agosto 1978, n. 37). Così il giorno 24 luglio ’79 c ’è stato I sopralluogo del C apo dell’ispettorato Pro­ vinciale. dott. Francesco Madonia, e del­ l'assistente tecnico p.a. Vaccaro Antonino, per vedere il terreno su cui dovrà sorgere io stabilim ento; a seguito di quella visita fu stilata la seguente:

R ELA ZO N E T E C N IC A IL PROGETTO

IL PERCHE’ DELLA S CELTA

n. 1 n. 1 n. 2 n. 3 n. 1 n. 2 n. 10

di fuori del territorio regionale, confezìo. nati in modo tale da poter essere traspor. tati, stoccati e rivenduti a prezzi che di conseguenza sono notevolmente elevati (26-27.000 lire al q.le) in quanto gravati anche dalle spese di trasporto.

— progetto mangimificio (piante, se­ zioni); — preventivi macchinari stabilimento; — computo metrico-estlmatlvo; — documentazione amministrativa. Una volta redatto II progetto, Il 3 lu­ glio 1979, veniva presentato all'lspetorato Provinciale dell'Agricoltura con la seguente istanza:

Veniva quindi elaborato il progetto, che comprende: — relazione tecnico-economica; — analisi dei costi (compenso lavoro soci, spese varie, acquisto materie prime, spese ammortamento, spese manutenzio­ ne. oneri finanziari);

S O C IE T À ’ C O O P E R A TIV A A R.L. « P O L I A G R I C O L A 2 8 5 » Iscritta al N. 943 Reg. Soc. Tribunale di Sciacca Partita IV A , Codice Fiscale 00280860842 • C .C .I.A .A . Agrigento N. 102264 Sede Sociale: Corso Umberto, 190 —

92017 S A M B U C A DI S IC ILIA (A g .) Sambuca di Sicilia, 29-6-1979

Oggetto: Contributo in conto capitale per la realizzazione di un mangimificio so­ ciale In applicazione alla L.R. n. 37 de 118-8-1978. A l Presidente della Regione Siciliana • Palazzo d'Orleans PALERMO A ll’Assessorato alla Presidenza della Regione Siciliana • Pai. d'Orleans PALERMO Tram ite

Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura AG R IG E N TO

Il sottoscritto Sparacino G regorio, nella qualità di Presidente della Cooperativa intestata, costituita ai sensi della legge 1-6-1977, n. 285 e successive modifiche ed Integrazioni, anche regionali, R IV O LG E

IS T A N Z A

per poter beneficiare del contributi, di cui alla legge in oggetto, per la costruzione di uno stabilimento per la produzione di mangimi bilanciati p e r uso zootecnico. All'uopo si allegano atti progettuali e documenti In triplice copia. Società Cooperativa a r.l. P O L IA G R IC O L A 285 Il Presidente Sparacino G regorio

Il sottoscritto P.A. Vaccaro Antonino, ia servizio presso l’ispettorato Previe della Agricoltura di A grigento, a seguito dell’in­ carico ricevuto dal C apo dell’lspetorato, 1 giorno 24-7-979 si è recato in Sambuca di Sicilia per esam inare la richiesta di corv tributo in conto capitale, al sensi della L.R. n. 37 del 18-8-978; per la costruzione di uno stabilim ento p e r la produzione 4 mangim i bilanciati per uso zootecnico, avanzata dal Sig. Sparacino Gregorio, nella qualità di Presidente della Società Coope­ rativa a r.l. denom inata « Poliagricola 285 ». 1) Vista la dom anda presentata in data 3-7-979, prot. n. 10614, intesa ad ottener® il contributo in conto capitale sulla spesa prevista di lire 670.629.389 da sostener* per l'esecuzione dei lavori e delle operè di cui al progetto allegato alla medesima domanda, da eseguire in contrada Pandor fina, agro di Sam buca di Sicilia; 2 ) Esam inato II oroqetto a firma del DrIng. Giuliano Bigatello e del D r. Agr. nfr dolfo Laurinavicius, relativo alla predetta dom anda; 3 ) C onsiderato che l’intervento viene ^ chiesto per la realizzazione del lavori delle opere se g u e nti: -

a) Corpo stabilimento. Si­ los e recinzione

L. 254.186 5®

b) Uffici, servizi, cabina elettrica, pesatura e fos­ sa bilico

L

25.727-2**

c) Imp. cabina, dlstr. ener­ gia illuminazione

L

17.850-0®®

d) Viabilità, fognature, re­ cinzione. allacciamenti

L.

31.594-135

e) Manaimiflcio, Bilico, au­ tomezzi

L.

f) Acquisto terr. mq. 4200

L.

g ) S pese generali

L.

pe run totale com pì. 1d i L -

296.410-®®® 20.000-0®° 24.861-4*670J629-3®3

{segue a rmi1 91


Kinve m b re -P ic e m b re

1979

Pag. 9

LA VOCE DI SAMBUCA com e già detto, possono avviare un vero sviluppo econom ico assiem e al turism o, e non com e le note • cattedrali nel de­ serto » ; d) la possibilità di uno sviluppo nella nostra zona, sla econom ico eh esod ale , che crei cioè del benessere e del posti di lavoro stabili, perché, ricordiam olo, non si fa violenza solo con la pistola, ma si v io ­ lenta, forse di più, perm ettendo che per­ sone nate e vissute In un determ inato po­ sto vadano a lavorare lontano dal propri cari e dal « paese >: anche questa ò violenza! Sperando che questa Iniziativa vada in porto e possa « aprire positivam ente una maglia nel torpore cittadino e consentire quel risveglio giovanile sem pre tanto au­ spicato », soprattutto a parole, da parte di tutti I politici, un particolare ringrazia­ m ento vada: — ai progettisti Ing. G . Bigatello, al D ott. R. Lourlnavicius - agronom o; — a Lillo Sardo, responsabile del setto­ re giovanile doU'Unlone Provinciale C o o ­ perative di A grigento;

4) Valutato che la realizzazione del sud­ i l o complesso va a soddisfare le esi0 nze di moltissimi allevatori delle proSincie d> Agrigento, Trapani e Palermo, dove s> ha un Patrlm onio zootecnico bovi­ no-ovino non indifferente, oltre a quelle j ei socl della Cooperativa, costituita a nor­ i a della legge nazionale n. 285 del 1-6-977 della L.R. n. 37 del 18-8-978 onde potere beneficiare delle agevolazioni in esse pre­ viste per l’attuazione del program m a di occupazione giovanile; 5) Considerato che II progetto in esa­ me tenuto conto delle valutazioni e delle motivazioni sopra form ulate, risulta rispon­ d a le alle disposizioni applicative, nonché .■le finalità perseguite dalla L.R. n. 37 del 1&8-78, artt. 10-11; 5) Eseguita la revisione dei prezzi espoS|t nel progetto; 7) Tenuto presente che alla data del so­ pralluogo, non risultava dato inizio ai la­ vori previsti nel progetto di che trattasi;

— al D ott. M . M adonla. Capo dell'ispet­ torato Provinciale de ll'A gricoltu ra e. al­ l'assistente tecnico, p.a. Vaccaro A n to ­ nino; — a Salvo G e racl, responsabile del set­ tore giovanile dell'U nlone Regionale della Cooperazlone e com ponente della C o m m is ­ sione Regionale per l'occupazione gio­ vanile; — alla D irezione della locale Cassa Rurale ed A rtigiana, e In particolare al Pre­ sidente Dott. M . A m o de l. par la conces­ sione di un fido alla Società; — al Sindaco S en. G . M ontalbano e al vice-slndaco G . A b ru zzo ; — alla Redazione de « La V o ce di Sam ­ buca >; I quali tu tti. In va rio m odo, hanno Inco­ raggiato la nostra iniziativa, che poi non ò solo nostra m a di tutta la com unità, per le finalità che si propone, e per il riscatto socio-econom ico che ci perm ette­ rebbe, dando, nel nostro piccolo, l’avvio alla risoluzione dell'annoso problem a della questione m eridionale.

P R OPO N E

1 ] l'approvazione tecnico-econom ica del progetto di cui trattasi, per una spesa ri­ dimensionata a com plessive L. 669.454.293, comprese lire 24.805.490 pari ai 5 % per spese tecniche di progettazione; ì 2 ) tutte le prescrizioni che verranno fat­ te dagli organi com petenti per la costru­ zione del suddetto com plesso (G e n io C i­ vile. Comune di Sam buca di Siclìia, A sses­ sorato Agricoltura e Foreste, Assessorato alla Presidenza); 3) l’assegnazione del term ine di mesi 24 per la esecuzione del lavori. | Agrigento II, 15-9-979. Visto: l'ispettore Provinciale I (Dott. Francesco M adonla) L'Assistente Tecnico (Vaccaro p.a. Antonino)

li resto è storia del nostri giorni, infatti Il 24 settembre scorso il progetto, assie­ me a Iparere dell'l-P-A. è stato depositato I presso la Presidenza della Regione S i­ ciliana.

Gianbecchina ringrazia I Egregio Direttore j , ringrazio per l’attenzione che La Voce bt sempre nei miei riguardi. Ho trovato mol[ to interessante il servizio apparso sul numero 195 di Ottobre, sia per aver riportato quel­ l’intervista, o meglio cbiaccberata, che noi I fbbitmo fatto in Adragna nel Settembre scorI so e per gli apprezzamenti sulla mia pittura I Itili dai cari amici Massimo Ganci, Nino Cre­ inone, Rosetta Romano e Diego Romeo. Ti I urei grato se volessi far loro pervenire i I miei ringraziamenti; oltre Te ringrazio anche il Prof. Lombardo, il Dott. La Barbera, il [ pro/. Ditta e gli altri redattori che sempre [presenti a tutte le manifestazioni d'arte da me fatte, hanno scritto con tanto interesse. K Grazie, ti abbraccio g

G ianbecchina

Cogliamo l’occasione di questa lettera per pubblicare una lirica che la pittrice e poetessa Eleonora Chiavetta ha dedicato di recente a (Gianbecchina.

ili p itto re Q ianbeoohina Assolato campagne, volti contadini. Il tuo pannello lorgla sulla tela: meraviglioso scenario della tua Madre Terra, ideila nostra S ic ilia . Pulsa II tuo cuore d’isolano. fremono le tue m ani i'Artista. to un tripudio d i vite. In un’armonia d i co lo ri. \ Immagini d i Ieri, [ di oggi, di sem pre. Immerse In un mare e Amore.

J sccese da un’ardente

l passione. Passerà II tempo,

9» Tu saprai creare

I tempro.

S IT U A Z IO N E O C C U P A Z IO N A L E

Eleonora Chiavetta

SAM BUCA

DI S IC IL IA 7.478 387 14 248 251

P O P O LA Z IO N E D IS O C C U P A T I G IO V A N I U S T E SP E C IA LI O C C U P A T I G IO V A N I U S T E S P EC IA LI D IS O C C U P A T I E M IG R A TI

C O N C L U S IO N I Concludendo, la nostra Iniziativa ci pare positiva alm eno per quattro ordini di idee: a) la possibilità di riscatto dal solito giro galoppino-clientelare e quindi di creare si un posto di lavoro Inserito al di fuori del settore terziario; b) la possibilità di portare avanti II fe­ nomeno dell acooperazione com e m om ento aggregante e com e « em ancipazione del gruppo sociale che ad essa dà vita >; c ) lo sviluppo dell'agricoltura, specialm ente in vista del costruendo Impianto di sollevam ento delle acque del lego Aran­ cio, al di fuori delle colture tradizionali, e sviluppare la zootecnia, che crediam o.

C O L L E G IO S IN D A C A L E P R ES ID E N TE S IN D A C O E FF. I» » S IN D A C O SUPP.

C A T A L A N O T T O LIB O R IO C A C IO P P O G IA C O M O L U C ID O G IO V A N N I G L O R IO S O S A L V A T O R E NIELI S A L V A T O R E

C O N S IG L IO

DI

A M M IN IS T R A Z IO N E

S P A R A C IN O G R E G O R IO S A G O N A A U D E N Z IO A R M A TO CALOGERO BU CCER I S A LV A TO R E A R M A TO CALOGERO

P R ES ID E N TE V IC E -P R E S ID . C O N S IG L IE R E

C ronache d’A rte

Enzo Maniscalco: un pittore nella società La condizione di proletario determina lo stato d’animo e la conseguente espressione dell'individuo. In altre parole l’individuo non può non pensare, ragionare, agire, esprimersi dunque, se non in sintonia cioè con la propria situa­ zione economica. E’ chiaro che se cambia questa, ne segue una quasi immancabile trasformazione del modo di vedere e valutare le cose. Sicché, cambiata col tempo la condizione economica di quelle che erano le classi meno abbienti, si è avuta una tale trasformazione del tessuto sociale, capace di determinare cambiamenti, spostamenti, sfaldamenti poli­ tici di notevole importanza. Si è assistito quindi all’adattamento e al­ l’imborghesimento del maggiore partito poli­ tico di sinistra. Il guardiano di vacche e l'artigiano, dive­ nuti commerciante l’uno e imprenditore l'al­ tro, hanno preferito abbandonare il partito o trasformarlo secondo i propri bisogni: ognu­ no con i propri problemi, ciascuno per sé; uomo, categoria contro categoria: il più for­ te contro il più debole. Ecco che in questo contesto si colloca, si inserisce l’azione, l’opera dell’artista: il poe­ ta, lo scrittore, il pittore che, con la loro ricerca psicologica nella società, ne denudano e analizzano gli aspetti più diversi, metten­ doli bene in mostra. Ciò, è quanto sta facendo con la sua gra­ fica, con la sua pittura il nostro giovane Enzo Maniscalco, promettente leva nel suo campo. E non a caso la sua prossima mostra sari organizzata, oltre che presentata, dal noto pittore Tosco Andreini, in una città come Prato. Egli ha preso di mira l’ipocrisia umana, l’egoismo, e tutte quelle altre cose che si possono scoprire nelle sue « Anime di Pietra » che eloquentemente parlano agli esclusi, alle vittime, ai proletari.

Purtroppo non riescono a parlare a dii ha scelto nella vita di prendere « l’ascensore » mettendo da parte la scala a pioli. Costoro, non riescono più a calarsi nella realtà degli altri, a leggere nei loro cuori, nella loro anima, nella loro miseria lontana da chi l’ha determinata. Nei quadri di Enzo Maniscaco è evidente la paura del domani, l’insicurezza, la passio­ ne, l’odio; la fatica vecchia e nuova, la passi­ vità, la lotta e._ un briciolo d’amore; quel

Enzo Maniscalco dinanzi alle sue > Anime di pietra » olio acquietato dal Comune.

I Estasiati 1 »carderemo 1 le tue opere.

tf tua Arte tpmtrrè im periture tempo, I Nffii storia I®8*) come, le tue Terre.

A

AUGURIAMO A I NOSTRI LETTORI UN FELICE 1980

briciolo d’amore che riuscirà a togliere quel­ le maschere dietro alle quali d si è nascosti giorno dopo giorno; quel bridolo d’amore che s'ingrandirà sempre di più, fino ad esplo­ dere. Nei suoi quadri vi è la voce dell’emargi­ nato che se riesce a dire, non sempre a far sentire: vi si frappongono troppe cose, ndle quali gli altri forse riescono a vedere final­ mente sé stessi. Angelo Pendola


LA V O C E D I S A M B U C A

Pag. 10

N o v e m b re -D ic e m b re

Alfonso Di Giovanna, Direttore responsabile - Vito Gandolfo, Direttore amministrativo . rezione, Redazione e Amministrazione: Corso Umberto I - Pai. Vinci - Sambuca di Sicilia (^r' c.c.p. 7/715 - Aut. Trib. di Sciacca, n. 1 del 7 gennaio 1959 • Abbonamento annuo L. 4.00q benemerito L. 10.000 - sostenitore L. 15.000; Estero 15 dollari • Tip. Luxograph • Palermi Pubblicità inf. al 70% - Orario in Direzione: dalle ore 17 alle ore 20: eccetto festivi e sabat0°

Opinioni e dibattiti

FOTO

Chi difende i contratti di lavoro? mento, le giornate che gfi mancano per rag­ giungere quel livello minimo. Come si può notare non c'è una gftuta distribuzione di giornate lavorative e questo perché i lumi di lavoro (ogni turno è di 30 giornate) non vengono rispettati in quanto vi sono lavora­ Molte volte, siamo stati costretti ad ascol­ tori che, occupando determinate cariche al­ tare le critiche rivolte alla D.C. in quanto l’interno dell'Amministrazione comunale o al­ considerato il partito che difende gfi interes­ l'interno del P.C.I. od, infine, in seno della si della classe borghese. Purtroppo ci si di­ C.G.I.L., monopolizzano il tutto aggravando, mentica spesso che la D.C. è l'unico partito ulteriormente, le precarie condizioni di mol­ interclassista in Italia, l'unico, cioè, che rie­ ti lavoratori. sce a coagulare attorno a sé, nel rispetto del­ AU’art. 3 del contratto si parla della clas­ la persona umana, le varie aspirazioni ed sificazione degli operai, ma ad una prima in­ esigenze che emergono da diversi ceti sodili. dagine si nota che pochi lavoratori hanno Molte volte, pure, siamo stati costretti a una specifica qualifica, anche se nell"esple­ sentirci dire che il P.C.I. è l'unico partito tare il loro lavoro vengono adibiti a diverse che tutela gli interessi dei Lavoratori! mansioni. Questo vuol dire liquidare la re­ Dire ciò significa fare demagogia in quan­ tribuzione ad un livello inferiore rispetto to questa affermazione appartiene, ormai, al­ a quello che concretamente spetterebbe a cia­ la leggenda. La storia di oggi, infatti, ci dà scun lavoratore. del P.C.I. un volto che si dimostra in anti­ tesi con quello che ci vogliono propinare i All'art. 11 si parla dell’ambiente di lavo­ suoi dirigenti. ro e sua nocività ed a questo riguardo ai La constatazione fatta nasce dopo aver esa­ lavoratori spetterebbe l'uso di guanti e sti­ minato, nella realtà sambucese, le condizioni vali ed altri indumenti impermeabili per la­ nelle quali sono costretti ad operare sia i vori in acqua. A i lavoratori addetti all’im­ lavoratori dell’edilizia, sia quelli del settore piego di sostanze nocive, invece, spetterebbe forestale. l’uso di indumenti prescritti dalle norme in­ Consideriamo la prima categoria. Secondo fortunistiche inerenti a tali lavorazioni. il contratto collettivo, che regola i rapporti Anche questo articolo viene eluso per la di lavoro nel settore edile, i lavoratori non noncuranza delle forze politiche e sindacali. possono essere assunti direttamente dai dato­ AH'art. 13 si parla della indennità chilo­ ri di lavoro, ma debbono essere avviati al metrica che per i lavoratori locali è stata lavoro tramite il locale Ufficio del Lavoro e calcolata, forfettariamente, nella misura di della M.O.. Dopo che quest’ultimo forma L. 1.000. Ci si chiede chi è disposto, per tale le liste di collocamento, si procede all’elabo­ somma, a mettere il personale mezzo di tra­ razione delle graduatorie formulate in base sporto a disposizione di chi, invece, ne è a diversi criteri quali: l’anzianità di servizio, sprovvisto, dal momento che questa somma lo stato di bisogno, ecc. non riesce a coprire, minimamente, la mag­ Lo scopo di tutto questo è che, al momen­ gior usura cui va incontro l’automezzo nel to della richiesta numerica di manodopera da percorrere " strade " in pessime condizioni. parte dei datori di lavoro, debbono essere Per questo motivo, chi possiede un mezzo avviati al lavoro quegli operai che sono sta­ di trasporto, si rifiuta di portare sul luogo di ti iscritti fra i primi. lavoro i propri compagni con la conseguenza che alcuni di loro hanno dovuto abbandona­ re il turno di lavoro. Per questo motivo sarebbe necessario che la nostra Amministrazione considerasse l'ipo­ tesi di acquisto di un mezzo di trasporto, per questi lavoratori, affinché si evitino per il futuro, il ripetersi di dette situazioni. L'art 15 statuisce che la retribuzione de­ ve essere liquidata non oltre i 15 giorni dalla scadenza del periodo di lavoro. Si è però con­ statato che la paga viene liquidata, in media, dopo tre mesi dalla scadenza del rapporto di 40 lavoro. Allo stesso articolo si legge cbe al­ l'atto del pagamento della retribuzione deve essere corrisposta all'operaio la busta paga o prospetto equivalente dove debbono essere specificate tutte le componenti della retribu­ zione. Ora gli operai lamentano il fatto che la retribuzione arriva conglobata mediante vaglia per cui non vi è la possibilità di co­ , noscere la effettiva paga base, né tanto meno si conosce l’ammontare delle varie indennità cbe spettano ai lavoratori, come per esempio l’indennità per lavori speciali o disagiati, la indennità per l’usura degli attrezzi, scatti di contingenza, ecc. A P.C.I. In questa rubrica pubblichiamo note e appunti che esprimono la personale opi­ nione e la responsabilità di chi II firma, e mal la linea e l'indirizzo de La Voce.

Nella nostra realtà locale queste norme del contratto non vengono rispettate, per cui è legittimo chiedersi come mai la maggioranza social-comunista, facendo parte di quella si­ nistra storica che in un certo senso è stata, agli albori del suo nascere, quella che ha avuto più a cuore i problemi dei lavoratori, non ha cercato di capovolgere questa, ormai, cancerosa situazione. Questo perché, qualcuno ha sussurralo, molti imprenditori edili gra­ vitano in quell'area politica. Neanche l'orario di lavoro viene rispet­ tato in quanto, oltre alle famose ore setti­ manali, si aggiungono le molte ore di straor­ dinario fatte giornalmente e non pagate. An­ che su questo problema non c'è stata una presa di posizione né da parte delle forze politiche che ci amministrano, ni da parte dei sindacati assoggettali a queste forze. Inutile sarebbe poi, parlare della Cassa Integrazione in quanto, non pagando i con­ tributi gli imprenditori non possono ricor­ rervi in caso di riduzione del personale. In questa situazione continuare a parlare del P.C.I. come del partito che tutela la classe lavoratrice significa, veramente, essere in possesso di una buona dose di coraggio! Per quanto, invece, riguarda i lavoratori ad­ detti alla situazione forestale, il problema di­ venta più complesso. Nel valutare quest'al­ tra situazione si esaminerà l'accordo che di­ sciplina i rapporti di lavoro Instaurati nel­ l’ambito della Regione Siciliana, tra i Con­ soni di Bonifica e gfi operai addetti ai lavo­ ri di sistemazione idraulico-forestale ed idrau­ lico-agraria. Si cercherà di mettere in risalto la mancata attuazione di questo contratto esaminando i vari articoli che lo compongono. L’art. 2, del predetto contratto, statuisce che all’operaio che abbia effettualo, nel corso dell’amo solare, 180 giornate lavorative viene garentito, nel successivo anno, una occupa­ zione di 181 giornate. Affi operai che, in­ vece, abbiano nell'anno precedente effettualo non meno di 50 giornale di lavoro, viene garenltti una occupazione minima di 51 gior­ nate lavorative annue. Agli operai che, inve­ ce, abbiano raggiunto 101 giornate di lavoro, viene garentita una occupazione non inferio­ re a 151 giornate Nella realtà locale, vi sono operai che superano di gran lunga le 180 giornate lavorative, come pure vi sono operai che non riescono neppure a raggiungere il tetto delle 50 pomate. In questo caso il la­ voratore, per vedersi vistato il libretto che gli permette di usufruire della assistenza pa­ tulla (il libretto viene vistato solo se il la­ voratore abbia raggiunto le 50 giornale), i costretto a farsi dichiarare, dietro suo paga­

questo punto non è il caso di fare altri commenti su come a Sambuca, il ed il sindacato assoggettato alle sue direttive, tu­ telano gli interessi dei lavoratori, ma è ne­ cessario aver compreso come questo partito, ponendosi a “ salvaguardia ” dei loro inte­ ressi, ne abbia sfruttato la loro forza poli­ tica per raggiungere o mantenere il potere della cosa pubblica.

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